In una tavola rotonda patrocinata dall’Accademia della Medicina legale si è discusso di nessi di causalità nella responsabilità medica, approfondendo tematiche e concetti che sono alla base del contenzioso medico legale
Si è svolta nella sede della Fondazione ENPAM a Roma la tavola rotonda “I nessi di causalità nella responsabilità medica: il lavoro del CTU”, patrocinata dall’Accademia della Medicina Legale
Un appuntamento dedicato a medici, odontoiatri e infermieri che svolgono attività forense, volto alla definizione di linee guida procedurali nello svolgimento delle operazioni peritali e nella redazione della consulenza tecnica d’ufficio.
L’iniziativa ha visto gli interventi del Giudice Paolo di Marzio (Consigliere della Corte di Cassazione), dell’avvocato Emanuela Foligno del Foro di Milano e di Carmelo Galipò, medico legale e Presidente dell’Accademia della Medicina Legale.
“Definire con esattezza quando ricorrono i nessi di causalità – ha affermato il Giudice Di Marzio – nell’ipotesi di responsabilità contrattuale o extra contrattuale, assicura un contributo alla migliore comprensione dei fatti e, quindi, alla giustizia”.
Nel corso dell’incontro sono state approfondite tematiche e concetti che sono alla base del contenzioso medico legale quali la distinzione tra complicanza non colposa ed errore (omissivo o commissivo) o quella tra perdita di chance e mancato raggiungimento di un obiettivo. Nozioni che consentono di essere “padroni” del concetto di “più probabile che non” e, di conseguenza, di quelli di “concausalità naturale e umana” in termini di “efficienza” o “insufficienza”.
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