Movimento 5 Stelle: nessun vantaggio per gli utenti

E-distribuzione sta provvedendo a sostituire nelle case degli italiani 32 milioni di contatori 2G che andranno a rimpiazzare quelli di prima generazione, installati a partire dal 2001. I nuovi apparecchi si configurano come dei piccoli computer che dovrebbero apportare numerosi vantaggi alle famiglie, dall’abbandono del sistema dei consumi stimati in bolletta alla possibilità per gli utenti monitorare costantemente (ogni 15 minuti) i consumi di elettrodomestici, lampadine e apparecchi elettrici presenti in casa, in modo da facilitare un’ottimizzazione della gestione dell’energia.
Non la pensa così tuttavia il Movimento 5 Stelle, che sul blog di Beppe Grillo, sottolinea come tale sostituzione non servirà a nulla, indipendentemente dal grado di aggiornamento tecnologico dell’utente. Il consumatore, infatti, secondo i 5 Stelle non riuscirà a connettersi direttamente con i dati forniti dal contatore e a conoscere i suoi consumi istantanei, in quanto l’apparecchio al momento non riesce a dialogare con nessuna interfaccia esterna. Anche in questo caso, quindi, “il controllore è il controllato – sottolineano i pentastellati – e la verifica sul corretto funzionamento delle apparecchiature rimane in capo allo stesso distributore e proprietario dell’apparecchiatura”.
L’intera operazione, inoltre, a fronte di quelli che dovrebbero (o non dovrebbero) essere i vantaggi, è pari a circa 4 miliardi di euro. L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico riconosce infatti al distributore, spiegano i 5 Stelle, un costo che dovrebbe aggirarsi sui 120 euro ad apparecchio. Moltiplicando tale cifra per il numero dei nuovi contatori ecco fatto il calcolo. Una spesa che sarà sostenuta dagli utenti in bolletta anche se, in base a quanto assicurato dalla stessa Autorità, non dovrebbe esserci un aggravio di costi rispetto a quelli attuali. “Ci chiediamo- concludono i 5 Stelle – se alla luce dei recenti black out in Centro Italia, non sia di maggior priorità investire e ammodernare le linee di distribuzione, piuttosto che caricare di costi le bollette dei cittadini senza averne un beneficio”.

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