La donna, 64 anni, aveva riportato una frattura alla gamba ed era stata ospite per un anno in una Rsa in provincia di Lecce; le sue condizioni sono progressivamente peggiorate sino alla morte
La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta per fare piena luce sul decesso di una donna di 64 anni, residente in provincia, morta dopo essere stata ospite per un anno in una Rsa in seguito a una frattura alla gamba.
Le indagini hanno preso il via in seguito alla denuncia presentata dai familiari della vittima che chiedono di valutare la sussistenza di eventuali responsabilità e negligenze nelle cure prestate alla loro congiunta dal personale sanitario della struttura.
In base a quanti riporta La Repubblica la donna era stata ricoverata nella residenza sanitaria assistenziale per seguire un percorso di riabilitazione che le avrebbe dovuto assicurare una guarigione in tempi brevi. Invece, le sue condizioni sarebbero progressivamente peggiorate, come constatato dai parenti in occasione delle poche visite effettuate a causa dell’emergenza epidemiologica.
Alla fine dello scorso agosto la donna è entrata in coma ed è stata trasferita del reparto di rianimazione di un nosocomio della zona, dove è poi deceduta.
La magistratura ha disposto lo svolgimento dell’esame autoptico per chiarire le cause del peggioramento del quadro clinico e della scomparsa della paziente. In vista degli accertamenti post mortem sono stati iscritti nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di responsabilità colposa in ambito sanitario, i nomi del direttore della struttura e del geriatra che aveva in cura la donna; un atto dovuto, per consentire loro di partecipare agli esami medico legali attravrso la nomina di propri consulenti.
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