Scoppia lo scandalo alla Asl Napoli 2: scoperto un giro di finte prestazioni sanitarie a pazienti defunti. La truffa ha portato a indagare 24 persone

Un’incredibile vicenda riguardante un giro di finte prestazioni sanitarie a pazienti deceduti è stato scoperto all’Asl Napoli 2.

La truffa, perpetrata da medici e personale, avrebbe riguardato finte prestazioni sanitarie per pazienti deceduti. Il tutto allo scopo di intascare ingenti rimborsi.

Sull’inchiesta, al momento, vige l’assoluto riserbo. Ma potrebbero esserci sviluppi molto presto.

Si sospetta comunque l’esistenza di un gruppo di persone che in modo organizzato lucravano sulle prestazioni sanitarie.

Un’ipotesi, questa, che mette in serio imbarazzo il mondo della sanità campana. Un mondo purtroppo non nuovo a scandali di questo tipo.

Sembra, secondo quanto scoperto dagli inquirenti, che per anni siano state costruite posizioni di assistiti a domicilio in modo del tutto fittizio, con documenti che però sono stati ritenuti validi al punto da sbloccare esborsi e finanziamenti. In sostanza, le prestazioni sanitarie a pazienti defunti avvenivano da diverso tempo.

Ad aggravare la situazione, è l’esistenza di un altro filone di inchiesta che riguarda il capitolo finanziamento ai morti.

Secondo quanto scoperto, quando moriva un paziente titolare di cure a domicilio, la prestazione sanitaria non veniva interrotta. Essa veniva quindi erogata falsificando i documenti.

Sul caso è intervenuto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità.

“Il quadro che emerge dall’inchiesta realizzata dal Mattino sulla truffa dei rimborsi delle prestazioni sanitarie a pazienti deceduti da tempo nell’Asl Napoli 2, è assolutamente inquietante. Dalle notizie pubblicate emerge una rete fitta di malaffare e connivenze che ha consentito ai presunti responsabili di sottrarre circa 30 milioni alle casse della Regione. Una vergogna inaudita che getta discredito sull’azienda di Napoli Nord”.

Per Borrelli, se la vicenda venisse confermata, sarebbe d’obbligo “il licenziamento immediato di tutti i protagonisti di questa squallida vicenda e nelle more una sospensione cautelativa”.

L’assessore ha espresso soddisfazione per la collaborazione offerta dal direttore, Antonio D’Amore, nei confronti degli inquirenti”.

Borrelli, dal canto suo, ha fatto sapere di voler proporre un’audizione in commissione su questa vicenda.

 

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