Gli eredi di un uomo deceduto nel 2013 hanno avviato una causa contro l’Azienda sanitaria per i presunti errori diagnostici e terapeutici commessi nei confronti del loro congiunto

Presunti errori diagnostici e terapeutici, nonché mancanza del consenso informato allo svolgimento di un intervento chirurgico, con la spiegazione dei rischi e delle alternative terapeutiche. Su tali basi gli eredi di un uomo deceduto nel 2013 all’età di 81 anni hanno deciso di avanzare una richiesta di risarcimento all’Asl di Latina.
La vicenda è riportata da Latinaquotidiano sulla base di quanto denunciato dal legale che assiste la famiglia del defunto. L’anziano, colpito nel 2009 da una crisi epilettica, venne trasportato d’urgenza presso l’ospedale del capoluogo pontino. Dopo sette ore di Pronto soccorso, tuttavia, sarebbe stato rimandato a casa con la prescrizione di un calmante. Il tutto – riferisce l’avvocato – “ nonostante avesse informato i medici che la crisi epilettica era uguale a quella avuta quando era stato poi operato per la rimozione di un tumore alle meningi”, nel 1996.  E “nonostante la Tac rilevava che c’era un ombra al cervello”.

Dopo due mesi, nel dicembre 2009, l’uomo ebbe una nuova crisi con perdita di coscienza.

Trasportato nuovamente d’urgenza in  pronto soccorso a Latina, sarebbe stato dimesso in poche ore con la prescrizione di un sedativo. Solamente nel febbraio 2010, presso il nosocomio di Velletri, al paziente venne diagnosticata la recidiva del tumore.
L’uomo, quindi, fu costretto a sottoporsi a un nuovo intervento al Santa Maria Goretti. Da allora però, secondo quanto spiegato dal legale, non si sarebbe più ripreso. Qualche mese dopo, oltre all’aumento delle crisi epilettiche gli sarebbe stata riscontrata una difformità della chiusura del cranio con un gradino di 3 centimetri. Sarebbe inoltre sopraggiunte infezioni post-chirurgiche con sepsi da stafilococco aureus, da klebsiellapnuemoniae, delle vie urinarie, da osteomielite. Infine, la recidiva del tumore per cui si era inutilmente operato. In seguito a un’odissea tra ospedali, nel 2013 l’uomo è morto.
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