Il documento si riferisce alla prevenzione della recidiva di ictus nei pazienti con forame ovale pervio nel cuore

E’ stato pubblicato, durante il Congresso della Società europea di Cardiologia (ESC) in corso a Monaco di Baviera, il documento di indirizzo e di Linee guida europee sulla prevenzione della recidiva di ictus cerebrale nei pazienti con forame ovale pervio.

Il forame ovale pervio ovvero è un piccolo “buco” del cuore, presente in circa un quarto della popolazione sana e di per sé non patologico. In determinate circostanze, tuttavia, può portare all’insorgenza di ictus, soprattutto in pazienti di giovane età.

Decisivo, nell’elaborazione del documento, il contributo della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino diretta dal professor Mauro Rinaldi. Si tratta di un grande riconoscimento all’eccellenza scientifica, oltreché clinica, raggiunta in questi campi dalla scuola torinese nel campo dell’interventistica coronarica e strutturale.

La compagine torinese ha visto coinvolto un team di giovanissimi specialisti e specializzandi, coordinato dal dottor Fabrizio D’Ascenzo, ricercatore dell’Università di Torino.

Il gruppo di lavoro si è occupato della revisione critica della letteratura mondiale sull’argomento. “Un compito cruciale di cernita e valutazione della ricerca scientifica esistente – si legge in una nota – e necessario per fornire la base scientifica delle raccomandazioni contenute nel documento”.

Le linee guida, rivolte a tutta la comunità medica europea e non solo, sono state redatte da una task force internazionale multidisciplinare. La gestione dei pazienti con questo problema, di pertinenza non solo cardiologica ma anche neurologica, richiede infatti la collaborazione professionale tra diverse figure.

Il documento si prefigge di far luce sulle indicazioni e sul reale beneficio in termini di prevenzione di ulteriori ictus della chiusura del forame ovale pervio. Il tutto mediante un sistema dedicato, il cosiddetto “ombrellino”, che può essere posizionato a livello cardiaco in anestesia locale tramite una semplice puntura venosa.

 

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