Il macchinario, inutilizzato a causa di problemi burocratici, dovrebbe essere avviato a metà settembre con l’attivazione delle agende di prenotazione

Una tac acquistata nel 2011 ma rimasta spenta per 7 anni per problemi burocratici. E’ quanto accaduto a Mesagne, in Puglia, presso il Servizio di Radiologia del locale presidio di assistenza. Il macchinario, secondo quanto riferisce l’Adnkronos, dovrebbe essere ‘acceso’ nella seconda metà di settembre “quando saranno attive le agende di prenotazione”.

L’Asl di Brindisi spiega come dopo l’acquisto dell’attrezzatura siano intervenute questioni connesse con le ditte fornitrici e con l’alternarsi della dirigenza dell’Area tecnica. Nel 2015, con la ristrutturazione dei locali da adibire alla tac, erano state affidate a nuova ditta anche le attività finalizzate all’installazione del macchinario.

Conclusi i lavori, a luglio 2016 ha avuto luogo l’assemblaggio e sono state eseguite le ordinarie prove preliminari di funzionamento. Successivamente si sarebbero svolte le attività di collaudo tecnico-funzionale da eseguirsi prima dell’avviamento dell’apparecchiatura.

Nel 2017 sono state avviate le procedure per il collaudo definitivo per il conseguente utilizzo dell’apparecchiatura.

Nel frattempo era stata già disposta l’assegnazione di tecnici e radiologi per l’apertura del Servizio. Tuttavia, afferma l’Azienda sanitaria “durante l’attività di verifica preliminare è stata riscontrata una intervenuta avaria del tubo radiogeno che ne impediva invece il funzionamento nell’immediato”.

Nel mese di maggio 2018 il problema tecnico è stato risolto con la sostituzione del dispositivo e a luglio si è chiuso l’iter amministrativo per ottenere l’accreditamento. A conclusione della formazione del personale prevista a metà settembre è prevista l’apertura delle agende di prenotazione.

“Questa amministrazione – sottolinea la Asl di Brindisi – ha fatto il possibile per risolvere l’annoso problema della Tac rimasta inutilizzata per anni, ma è facile intuire che di fronte a problemi di natura burocratica, indipendenti dalla volontà del management, i tempi rischiano inevitabilmente di dilatarsi”.

 

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