Il decesso di due pazienti ha spinto la Procura di Biella a richiedere la custodia cautelare del primario di urologia dell’Ospedale di Ponderano
Il Primario di Urologia dell’Ospedale di Ponderano è finito nel mirino della Procura di Biella. Le ipotesi di reato a suo carico, secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, sono molto pesanti: duplice omicidio colposo e falso ideologico.
Gli accertamenti sono partiti in seguito a una serie di lettere anonime fatte arrivare ai media e alla stessa Procura del capoluogo di provincia piemontese.
I fatti riportati erano talmente circostanziati da indurre i Carabinieri del nucleo di Polizia giudiziaria ad approfondire la vicenda.
Nello specifico la denuncia era relativa a un intervento effettuato su un disabile affetto da tumore alla prostata. Il paziente sarebbe deceduto a seguito dell’operazione, a causa di un errore medico che, secondo l’accusa, avrebbe indotto il primario a correggere il referto.
Un secondo episodio riguarda invece un altro malato operato dall’urologo malgrado il parere negativo del suo staff, per la carenza di piastrine nel sangue.
Anche in questo caso il paziente morì, ma l’accusa iniziale di omicidio volontario è stata successivamente derubricata in omicidio colposo.
Le indagini hanno quindi condotto alla richiesta di custodia cautelare del medico.
Il provvedimento è stato inizialmente respinto dal Giudice per le indagini preliminari. Ma tale decisione è successivamente stata ribaltata dal Tribunale del Riesame sulla base delle relazioni depositate dai consulenti del Pubblico ministero.
Il Tribunale ha inoltre sentito lo stesso camice bianco, disponendone l’allontanamento per un anno dal suo reparto.
L’urologo ha fatto quindi fatto ricorso per Cassazione. Il verdetto della Suprema Corte è atteso nei prossimi giorni.
Un secondo filone di indagini, riporta sempre La Stampa, coinvolge oltre al primario anche una seconda dottoressa. Per questa l’accusa sarebbe falso ideologico.
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