La Camera ha approvato, a stragrande maggioranza, in prima lettura, il testo in materia di responsabilità del personale sanitario. Si tratta del primo ok al pdl che stabilisce che il medico non ha colpa se rispetta le linee guida.
In attesa del passaggio al Senato, il provvedimento inserisce una importante novità in fatto di responsabilità dei medici: nel testo presentato dal relatore Federico Gelli (responsabile sanità del Pd), infatti, si stabilisce che medici e operatori sanitari che con la loro imperizia abbiano determinato la morte o la lesione personale dell’assistito risponderanno solo per colpa grave. A meno che, fatte salve significative specificità del caso concreto, non siano state rispettate le buone pratiche cliniche assistenziali e le raccomandazioni delle linee guida.
Tra le novità – oltre all’introduzione nel codice penale di questo specifico reato sanitario – figurano anche l’obbligo dell’assicurazione per strutture sia pubbliche sia private e un’azione di rivalsa nei confronti del professionista condannato per dolo o per colpa grave. Altra obbligatorietà introdotta è quella della conciliazione (per alleggerire il carico giudiziario e a beneficio delle parti). La persona danneggiata, inoltre, potrà esercitare azione diretta sull’impresa di assicurazione, e saranno attivati sia un Fondo di garanzia per soggetti danneggiati che un Osservatorio nazionale per la sicurezza in sanità.
Dopo 15 anni di attesta, spiega proprio Gelli, relatore del testo sulla responsabilità dei medici, «questo provvedimento permetterà finalmente di dare il giusto equilibrio nel rapporto medico-paziente dopo oltre 15 anni di attesa». L’Italia si mette, in questo modo in linea con altri paese europei, sostiene Gelli, e «permette di aumentare garanzie e tutele per gli operatori delle professioni sanitarie e nello stesso tempo assicurare ai pazienti la possibilità di essere risarciti in tempi brevi e certi per gli eventuali danni subiti.
Non si tratta assolutamente di un provvedimento sbilanciato a favore dei professionisti ma tende a ricostituire un nuovo equilibrio nel rapporto tra medico e paziente. Questa legge risponde a due problematiche come la mole del contenzioso medico legale, che ha causato un aumento sostanziale del costo delle assicurazioni per professionisti e strutture sanitarie, e il fenomeno della medicina difensiva che ha prodotto un uso inappropriato delle risorse destinate alla sanità pubblica.
Le linee guida saranno inserite nel sistema nazionale linee guida e pubblicate sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità che ricoprirà così un ruolo centrale». Grande soddisfazione ha espresso anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha accolto il passaggio alla Camera come un risultato storico «una svolta nella lotta alla medicina difensiva perché assicura l`equilibrio tra la tutele dei medici, che hanno bisogno di svolgere il loro delicato compito in serenità, e il diritto dei cittadini dinanzi ai casi di malasanità» .
Lorenzin ha anche meglio chiarito le novità del testo approvato dai parlamentari: «cambia la responsabilità del medico sia da un punto di vista penale, poiché il medico non sarà più responsabile neppure per colpa grave se rispetta le linee guida, che civile, prevedendosi la natura extracontrattuale della responsabilità dei medici non liberi professionisti con conseguente inversione dell`onere della prova e dimezzamento del termine di prescrizione; viene, inoltre – spiega Lorenzin – introdotta l’azione diretta nei confronti dell`assicurazione; il tentativo obbligatorio di conciliazione pone un freno al proliferare dei contenziosi giudiziari; viene limitata, da un punto di vista della quantificazione, l`azione di rivalsa della struttura sanitaria nei confronti del medico; viene creato un fondo di garanzia per le vittime di malasanità».
La storia delle linee guida é devastante ed inutile in quanto sono solo riferimento di massima e la base da cui partire per valutare la correttezza del l’operato del medico. La best practice è altra cosa ed è il fondamento per la valutazione della condotta medica in quanto prende in considerazione il paziente specifico con le sue comorbilitá e il suo stato clinico nello specifico momento temporale in cui viene curato. Inoltre le linee guida attengono la perizia e non la prudenza e la negligenza che vengono valutate proprio in riferimento a vari parametri tra cui lo specifico status del paziente al momento delle cure. Ma di questo ne parleremo in apposito articolo.