Tra i reati contestati, oltre alla ricettazione e al commercio illecito di medicinali ad effetto anabolizzante, l’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni del SSR e la falsificazione di ricette mediche

Associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Servizio Sanitario Regionale, falsificazione di ricette mediche, ricettazione e commercio illecito di medicinali ad effetto anabolizzante. Questi i reati contestati, a vario titolo, a sei persone destinatarie, nelle scorse ore, di altrettante misure di custodia cautelare emesse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano ed eseguite dai Carabinieri del NAS di Milano, a conclusione di un’indagine convenzionalmente denominata “SOLFERINO”.

Contestualmente, nelle province di nelle province di Milano, Pavia, Monza Brianza, Varese, Cremona, Torino, Lodi, Genova, Napoli e Salerno, è stata data esecuzione anche a 53 decreti di perquisizione locale e personale emessi dai magistrati del capoluogo lombardo.

Le indagini del Nucleo Antisofisticazioni dei carabinieri sono state avviate nel mese di giugno 2018 a seguito del sequestro di false prescrizioni mediche presso una farmacia meneghina, risultate oggetto di furto presso vari studi medici del milanese.

Gli esiti raccolti nel corso dell’inchiesta hanno permesso di identificare due distinte associazioni per delinquere entrambe dedite all’illecito approvvigionamento di medicinali dopanti, in particolare contenenti il principio attivo “somatropina”, conosciuto anche come ormone della crescita. I prodotti venivano poi ricettati e smerciati nelle palestre delle province di Milano, Varese, Pavia e Lodi. 

L’esecuzione dei provvedimenti giudiziari rappresenta la conclusione di una più ampia attività investigativa condotta dal NAS che aveva già consentito, nella prima fase di indagini preliminari, di trarre in arresto uno dei sodali, dedito all’illecito commercio delle sostanze anabolizzanti, deferire complessivamente all’Autorità Giudiziaria 53 persone nonché sequestrare farmaci ad effetto anabolizzante e ricette mediche “rosse” di provenienza illecita, in parte già oggetto di rimborso dal S.S.R., per un danno alla sanità pubblica quantificato in circa 11.000 euro.

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