La procedura statistica è stata avviata in fase sperimentale in 25 Case della salute. Individuate circa 16mila persone con un livello di rischio alto

Un algoritmo in grado di predire il ricovero in ospedale, combinando oltre 500 variabili demografiche e di salute, al fine di salvaguardare il benessere dei cittadini e risparmiare sulla spesa sanitaria. La procedura statistica è in via di sperimentazione in Emilia Romagna, dove è stata adottata per la presa in carico delle persone più a rischio, in particolare gli anziani e i cittadini con più patologie. In totale sono 25 le Case della salute coinvolte,  per un totale di circa 16.000 cittadini e 221 medici di famiglia. L’obiettivo è di diffonderlo in tutte le 87 strutture presenti nella Regione.
Il progetto ha riscosso grande attenzione in Europa. La Commissione europea, infatti, ha voluto conoscere e approfondire questa “buona pratica”, che permette di intervenire in modo precoce per migliorare la qualità della vita e ridurre il rischio di ammalarsi e di essere ricoverati in ospedale. Alcune settimane fa  l’innovativa sperimentazione è stata presentata dalla Regione a Bruxelles. “Il progetto – ha spiegato nell’occasione l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi – ben rappresenta quell’idea di medicina di iniziativa che in Emilia-Romagna stiamo promuovendo nelle Case della salute e che intende coinvolgere i cittadini e le comunità nella gestione della propria salute, a partire dalle persone con patologia cronica e a maggior rischio di ricovero ospedaliero”.
L’algoritmo, denominato ‘RiskER’ è stato sviluppato dall’Agenzia sanitaria e sociale dell’Emilia-Romagna con la Jefferson University di Philadelfia (Usa): permette di calcolare il livello di fragilità nella salute di una persona, incrociando variabili demografiche (età, sesso, residenza per zona altimetrica), morbilità (ad esempio, presenza di una o più patologie croniche, altre condizioni cliniche), gravità delle condizioni cliniche, consumo di farmaci e appropriatezza nella terapia.
‘RiskER’ consente, inoltre, di stratificare una determinata popolazione adulta (ad esempio, residenti in regione, residenti nel territorio di riferimento della Casa della salute, numero di pazienti assistiti dai vari medici di famiglia) secondo quattro livelli di rischio. Nel 2015, dei 3.864.586 abitanti dai 14 anni in su residenti in Emilia-Romagna, l’83% presentava un rischio di ospedalizzazione per il 2016 basso, il 10% moderato, il 3,6% alto e il 3,3% molto alto.
Nelle Case della Salute interessate dalla fase sperimentale, l’algoritmo ha rilevato 15.853 persone con un livello di rischio alto (il 5,6% degli assistiti totali). I soggetti individuati sono stati contattati da medici di famiglia e infermieri per avviare gli interventi più appropriati sui corretti stile di vita, sulla consapevolezza e sulle competenze nell’uso dei farmaci, sull’assistenza domiciliare con la stretta collaborazione dei medici specialisti (ad esempio, diabetologo, psichiatra, cardiologo, pneumologo), degli assistenti sociali e la partecipazione delle associazioni di volontariato.

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