Pronto il nuovo sistema di identità digitale: e ora la Pubblica Amministrazione è a prova di click

Rivoluzione digitale (finalmente) per la Pubblica Amministrazione: ogni cittadino avrà ora a disposizione un’unica password per accedere alla sua identità digitale. Si tratta di SPID (questo l’acronimo scelto), una chiave che permetterà di accedere online a 300 servizi (saranno 600 entro giugno), inclusi la sanità.

Si parte il prossimo 15 marzo con le prime identità digitali messe a disposizione da Tim, Poste Italiane e Infocert: anche le prestazioni sanitarie, a quel punto, saranno gestibili da smartphone con una password unica da aggiornare ogni sei mesi che abbatterà le code.

Ecco le regole: la password Spid dovrà essere composta da minimo otto caratteri, almeno un numero e un simbolo speciale, mai segni uguali consecutivi, sia lettere minuscole che maiuscole.  Per garantire la sicurezza esistono tre livelli di sicurezza per ogni servizio (incluso un supporto fisico quando si tratta di trasferire fondi o documenti che riportano dati sensibili).

Interfaccia unica: non sarà unico solo il Pin, ma anche il link di accesso. Il sistema è pensato per essere semplice, accessibile e user friendly  e si doterà presto, probabilmente, di un portale onnicomprensivo per tutta la Pubblica Amministrazione (c’è già il nome: Italia Login).

Come ottenere il Pin: una volta richiesta al gestore l’identità digitale, il pin arriva per raccomanda o per mail. Si dovranno fornire i dati anagrafici che saranno sottoposti a verifica. Lo Spid sarà, poi, a costo zero (ad eccezione della “smart card”).

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1 commento

  1. Nel 2015 mi sono sottoposto ad prestazioni di implantologia presso uno studio dentistico di Piacenza. Detto studio ha chiuso i battenti senza avviso alcuno ai propri clienti/pazienti e senza consegnare cartella clinica o documentazione alcuna pur garantendo gli impianti stessi (tra l’altro in detta cartella sono presenti due dental scan fatte al di fuori e a mie spese). Ora detti impianti mi stanno dando problemi con la necessità di intervento di altro dentista e con l’aggravio di spese ulteriori. Detto dentista richiede la cartella sanitaria degli interventi che non sono grado di produrre. Chiedo gentilmente di sapere se un dentista che chiude l’attività ha l’obbligo/dovere morale? di rendere disponibili le cartelle non consegnate ai pazienti presso qualche ufficio provinciale.
    Sentitamente ringrazio se mi sarà fornita una risposta per me di vitale importanza.
    Distinti saluti

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