Le multe elevate con tale strumento, secondo il Tribunale di Belluno, sarebbero illegittime in quanto sarebbero eluse le garanzie stabilite dalla legge in favore dei conducenti

Lo scout speed è uno strumento di controllo elettronico della velocità montato sull’auto della polizia. Mentre questa è in movimento il dispositivo rileva la velocità e fotografa le targhe delle auto in entrambe le direzioni di marcia; le eventuali multe vengono poi recapitate a casa dei proprietari dei mezzi.
Circa la legittimità di tali autovelox i giudici italiani non hanno un orientamento univoco. Il Tribunale di Belluno, ad esempio, con sentenza n. 146/2016 ha sposato l’orientamento a favore degli automobilisti, annullando un verbale elevato dalla polizia municipale per violazione dei limiti di velocità e affermando che lo scout speed è da considerare ‘vessatorio’ qualora non risulti segnalato e neppure ben visibile. Ciò in quanto effettua un accertamento elusivo delle garanzie stabilite dalla legge in favore dei conducenti.
Le garanzie cui fa riferimento il Giudice non riguardano la privacy, dal momento che la telecamera a infrarossi non riprende le persone a bordo del veicolo multato; né tantomeno riguardano la disparità di trattamento tra auto e moto, che si fonda sul presupposto che, se i veicoli a due ruote marciano in senso opposto alla pattuglia, gli agenti non possono identificarli perché non hanno la targa davanti.
L’illegitimità deriverebbe piuttosto dal fatto che la normativa che regola la misurazione della velocità ‘a inseguimento’ (decreto del Ministero dei Trasporti del 2007), richiede l’immediata contestazione dell’infrazione al mezzo lanciato oltre i limiti. In altri termini la polizia può filmare le auto in movimento, ma deve fermarle subito per contestare immediatamente la violazione. Qualora ciò non avvenga, è necessario che gli automobilisti siano preventivamente avvisati con adeguata segnaletica.
Secondo il Giudice di Belluno, nello specifico, se l’autovelox scout speed viene usato per controllare il rispetto dei limiti sulle strade crea disparità di trattamento rispetto agli accertamenti effettuato con autovelox e telelaser, i quali devono essere comunicati in anticipo ai conducenti mediante apposita cartellonistica stradale.

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