Appello FNOMCeO al Ministro Bussetti: ammissione dei medici stranieri alle scuole di specializzazione con un’autocertificazione del titolo attestante la conoscenza della lingua italiana

È stato pubblicato sul sito del MIUR il Bando di ammissione dei medici alle Scuole di Specializzazione di Area sanitaria per l’Anno Accademico 2018/2019. La Prova unica nazionale per l’accesso si svolgerà il 2 luglio 2019. I termini per la presentazione delle domande di partecipazione vanno dal 9 maggio 2019 alle ore 15.00 del 21 maggio 2019. Le attività didattiche inizieranno l’1 novembre 2019.
In occasione della pubblicazione del provvedimento, la FNOMCeO ha lanciato un appello al Ministro dell’Istruzione Bussetti per all’ammissione alle scuole di specializzazione dei medici stranieri con un’autocertificazione del titolo attestante la conoscenza della lingua italiana.
Il bando richiede infatti come requisiti per l’ammissione dei candidati comunitari oppure non comunitari regolarmente soggiornanti in possesso del diploma di laurea e di abilitazione,  il possesso al momento della presentazione della domanda di partecipazione di “una certificazione di lingua italiana attestante la conoscenza della lingua italiana corrispondente al livello C1 del Quadro comune europeo di riferimento delle lingue QCER,  rilasciata da enti certificatori accreditati appartenenti al sistema di certificazione unificato CLIQ “.

In una lettera inviata al titolare del MIUR, Anelli ha evidenziato come tale aspetto  rischi “di determinare una disparità di trattamento nei confronti dei giovani colleghi interessati a presentare richiesta di partecipazione al Bando medesimo”.

“Ferma restando la assoluta condivisione del principio per il quale un professionista medico, abilitato all’esercizio della professione debba conoscere perfettamente la lingua del Paese che lo accoglie come professionista per poter garantire il livello di prestazioni adeguato ai cittadini-pazienti – scrive il vertice FNOMCeO –  sono a porre in via ufficiale la richiesta di meglio esplicitare la modalità di accertamento del possesso di tale indispensabile requisito attraverso il meccanismo della autocertificazione”.
Più precisamente, la proposta della Federazione prevede che il medico che presenti la domanda di partecipazione al bando possa, in prima fase, autocertificare il possesso dell’attestato di lingua e solo successivamente laddove risultasse vincitore produrre, pena la decadenza, la certificazione richiesta.
“In tal modo – afferma ancora Anelli – si potrebbe evitare che le previsioni attualmente contenute nel si trasformino in uno sbarramento preventivo, vissuto dai giovani colleghi come uno sbarramento aprioristico, finalizzato esclusivamente a circoscriverli, all’interno di una categoria professionale con minori possibilità di accesso rispetto ai colleghi di lingua madre italiana”.
“Tutto ciò – conclude il presidente FNOMCeO – varrebbe maggiormente per i giovani colleghi già dotati di regolare permesso di soggiorno e quindi già da tempo inseriti nel contesto territoriale italiano”.
 
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