sismla-responsabil-civileCarissimi, sono ben consapevole che le polemiche sorte nei giorni scorsi hanno provocato in tutti voi un forte senso di confusione e disorientamento, ed è per questo che intendo fare chiarezza su alcuni punti per sgombrare il campo da equivoci, strumentalizzazioni e falsità che sono circolate e stanno ancora circolando e propagandosi.

L’Associazione “Melchiorre Gioia” ha prodotto un documento programmatico, ci saremmo aspettati che tale documento venisse analizzato seriamente ed approfonditamente ed all’esito di tale analisi avremmo voluto un dibattito sereno sui suoi contenuti, motivati consensi o dissensi altrettanto motivati, magari  suggerimenti  migliorativi o proposte alternative che si possono condividere o non condividere, motivando il proprio dissenso o la propria condivisione in ordine ai contenuti di tale documento.

Invece, la pubblicazione di tale documento ha scatenato violente polemiche caratterizzate da ideologismo, demagogia, fondamentalismo, strumentalizzazioni, addirittura anche da parte di chi non ha nulla a che vedere con la Medicina Legale. Abbiamo visto il trionfo della logica pregiudiziale del “con me o contro di me”, ma non si è sentita una sola parola di critica o di dissenso rispetto ai contenuti, al contrario, vi sono solo state preclusioni e pregiudizi, e la domanda che si sono posti tutti è stata: “con chi sta il Sismla ?”

A tale domanda, affinchè non vi siano equivoci di nessun tipo, rispondo con forza che il Sismla sta dalla parte dei suoi iscritti, di cui deve tutelare i diritti e gli interessi, ed a tal fine deve necessariamente essere presente in tutti i tavoli dove è necessario creare spazi di tutela per i suoi iscritti; e lo strumento della sua azione di tutela non può che essere il confronto con le parti, certamente non la logica del “con me o contro di me” e né, tantomeno, la partecipazione a perniciose “guerre sante”. Nelle guerre non ci sono vincitori e, soprattutto, non ci sono le condizioni per costruire ma solo per distruggere. I successi della storia del Sismla in quest’ultimo lustro sono, infatti, il frutto del confronto e del dialogo. A tal proposito, credo sia opportuno ricordare da dove siamo partiti nel 2010 e quali erano gli scenari in cui abbiamo cominciato ad operare. La nostra Disciplina era il bersaglio di un attacco mass-mediatico tanto violento quanto strumentale: quasi ogni giorno venivamo indicati come i maggiori responsabili dei fenomeni dei cd. falsi invalidi o, in alternativa, delle truffe assicurative, tanto che da più parti veniva chiesto il varo di norme che arginassero la nostra “discrezionalità”. Vi riporto un piccolo esempio che da solo basta a farci ricordare le nubi che all’epoca si addensavano sulla nostra disciplina: un articolo dal titolo “Non fate i medici. Parola di primario”, pubblicato sul quotidiano “IL GIORNALE” del 21.01.2010 e contenente un pesante e diffamatorio quanto immotivato attacco all’intera Categoria.  Fra le altre cose tale Mario Vitale, Primario di Neurochirurgia, affermava “…per esempio un operato per ernia del disco lombare…troverà immediatamente un avvocatucolo di periferia e un prezzolato medico-legale che con la promessa di chiedere la parcella solo a processo vinto scatenano una guerra di perizie al fine di concordare con l’assicurazione del medico curante un accordo extra-giudiziale…”. Ebbene, con grande fatica, con pazienza, determinazione e con il lavoro, tantissimo lavoro, grazie al dialogo ed al confronto costruttivo siamo riusciti a determinare una significativa inversione di tendenza rispetto al passato e quel consenso che era ai limiti minimi è cresciuto notevolmente, tanto da farci ritenere interlocutori seri ed affidabili e tanto da poter raggiungere uno degli obiettivi che ci ponemmo nel 2010: la modifica dell’art. 62 del nostro Codice Deontologico nella parte in cui non imponeva alle altre specialità di associarsi con il Medico Legale, obbligo previsto, all’epoca, solo a nostro carico. Obiettivo che è stato raggiunto anche grazie al nostro contributo, ed infatti, nel nuovo Codice Deontologico, l’art. 62 ora recita: “Il medico legale, nei casi di responsabilità medica, si avvale di un collega specialista di comprovata competenza nella disciplina interessata; in analoghe circostanze, il medico clinico si avvale di un medico legale.

Confronto e dialogo ci hanno permesso, inoltre, di partecipare alla Commissione Ministeriale presieduta autorevolmente dall’Avv. Alpa. Il lavoro, iniziato in seno alla Commissione e proseguito in seguito, ha contribuito significativamente a realizzare, con l’art. 15 del DDL 2224, quel “ruolo medico legale” che per tanti anni non si era riusciti ad ottenere. Ma una volta che il DDL sarà legge, il percorso sarà solo a metà. Il mandato che ci è stato conferito dai nostri iscritti era quello di realizzare “l’esclusività dello specialista Medico Legale” in tutte le attività che per loro natura necessitano delle nostre competenze: mi riferisco ai medici fiduciari delle imprese assicuratrici, ai CTP ed ai CTU nominati in materie diverse dalla responsabilità professionale, oltre, naturalmente, ai medici certificatori per le patenti (si veda http://www.quotidianosanita.it/letteredirettore/articolo.php?articolo_id=45324&fr=n).

Questo non per scopo corporativo ma, soprattutto, per tutelare i diritti dei cittadini che non devono essere ingannati e danneggiati da “titoli” ingannevoli riportati nelle carte intestate di certi medici, ed a tale proposito chiederemo alla FNOMCeO di aprire un tavolo tecnico per verificare se l’utilizzo di tali titoli concretizzi una violazione dell’art. 56 del C.D.  Ed  è proprio per raggiungere le seguenti finalità che il Sismla si confronta e si confronterà con tutti,  senza preclusioni ed alla luce del sole, a patto che vi siano le condizioni per svolgere quel ruolo di garanzia e di tutela dei nostri iscritti:

1)     Esclusività del ruolo medico Legale

2)     Indipendenza e terzietà del Medico Legale con il riconoscimento di onorari certi e dignitosi da parte di tutti i committenti, nessuno escluso!

Ma, sia ben chiaro, non esiteremo a scendere in campo con forza e determinazione, come abbiamo già fatto nel passato, non solo ogni volta che i diritti dei nostri iscritti siano lesi, ma anche quando vi sia la possibilità di una seppur minima mortificazione di essi. Il Sismla non farà nessuna deroga al cammino già tracciato; saranno, infatti, oggetto di valutazione degli elementi che concretamente garantiscano le suddette prerogative.

Mi auguro vivamente che tutti coloro che in questi giorni si sono resi protagonisti di polemiche e strumentalizzazioni condividano quantomeno il nostro obiettivo principale, ovvero quello di stabilire, una volta per tutte, l’esclusività del ruolo del Medico Legale, non solo nelle CTU ma anche (se non soprattutto) nelle CTP.

Lungi da questa Segreteria alimentare qualsiasi genere di polemica, e chiedo scusa fin d’ora ove avessi toccato involontariamente la suscettibilità o i nervi scoperti di qualcuno, ma ribadisco che gradirei non sterili e strumentali polemiche ma risposte dettagliate sulla condivisione o meno dei  punti di cui sopra.

Raffaele Zinno

Segretario Sismla

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