Dopo la decisione dell’Omceo di Bologna, su «Responsabile Civile» il commento del Dr. Marco Merli, anestesista e rianimatore – 118

A Bologna, l’Ordine dei Medici ha sospeso quattro medici “accusati” di aver dato via libera alla presenza di ambulanze con a bordo solo infermieri: i medici emiliani avrebbero redatto istruzioni operative e procedure al fine di regolamentare l’intervento degli infermieri sulle ambulanze del servizio 118 (dando così al personale infermieristico, di fatto, compiti di diagnosi, ma anche di prescrizione e somministrazione di terapie).

Sulla questione dell’affidamento agli infermieri del 118 di atti medici si è aperta una accesa, però, una forte polemica: l’Ipasvi, in particolare, aveva risposto che “Non è accettabile la decisione dell’Ordine dei medici di Bologna di sospendere, in seguito a procedimento disciplinare, i medici che alla fine dello scorso anno avevano predisposto e sottoscritto secondo le indicazioni delle aziende sanitarie, della Regione e dello Stato protocolli per l’attività di assistenza e cura svolta dagli infermieri del sistema 118”.

Ora, sulla vicenda, potrebbe arrivare anche l’intervento del Ministero.

«Responsabile Civile» ha raccolto al riguardo il commento del Dr. Marco Merli, anestesista e rianimatore -118. Ecco cosa ci ha detto:

«La vicenda di Bologna è solo l’ultima diatriba su un problema nato nel passato; i medici, come classe, hanno fatto il gravissimo errore di perdersi sul loro pulpito ergendosi a detentori assoluti della pratica e conoscenza medica perdendo, di fatto, il loro unico obiettivo: il paziente e la sua salute.

Di contro, gli infermieri sono stati bravi, sempre come classe, a capire che il loro lavoro è il bene del paziente dedicandogli il tempo e le attenzioni necessarie.

Il problema è, però, anche tra i nostri infermieri professionali, che hanno iniziato in buona parte a ergersi anche loro sui loro piedistalli iniziando a farsi chiamare dottori, dirigenti, coordinatori perdendo di vista la loro reale natura che è quella di stare con il paziente e fare le cose per il bene dello stesso invece che per fregiarsi di questo e quell’altro titolo.

Per chiudere, i medici si sentono usurpati dei loro poteri ma la colpa è la loro in primis mentre per quanto riguarda gli infermieri devono capire che nella sanità, soprattutto odierna, posizioni decisionali prevedono oneri e onori e che se sbagliamo o qualcosa va storto poi ci vengono a cercare per rispondere del nostro operato.

Ognuno abbia il proprio ruolo definito precisamente dallo Stato e dalle Asl e faccia quello che deve fare nell’ unico obiettivo possibile: il bene del paziente».

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui