Sostenere le prestazioni di alta specialità erogate dai centri di eccellenza e garantire effettività al diritto alla libera scelta del luogo di cura da parte dei cittadini. Questo il duplice obiettivo dell’emendamento alla Legge di Stabilità già approvato, proposto dal Ministero della Salute.
L’emendamento, spiega il ministero in un comunicato, prevede infatti che «l’obbligo di risparmio del 2% rispetto alla spesa del 2014, per l’acquisto da parte del Ssn di prestazioni ospedaliere da soggetti privati accreditati, può non essere applicato per l’acquisto di prestazioni di alta specialità, nonché per l’acquisto di prestazioni erogate, da parte degli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), a favore di cittadini residenti in Regioni diverse da quelle di appartenenza degli Irccs stessi».
In pratica – questa la sostanza della misura – viene eliminato il nodo che avrebbe fortemente limitato il ricorso, per i pazienti residenti in una Regione, all’accesso a prestazioni di eccellenza in regime di Ssn in altre Regioni. Anche se, sottolinea il dicastero guidato da Beatrice Lorenzin, le stesse Regioni dovranno comunque assicurare «l’invariata finanziaria, agendo e razionalizzando altre aree della spesa sanitaria».
È stato anche introdotto l’obbligo, per le Regioni, di stipulare gli accordi regionali per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale, nonché l’obbligo, per le strutture sanitarie, di applicare ai pazienti residenti in altre regioni le medesime regole di accesso e di erogazione previste per i pazienti residenti nella Regione di appartenenza delle strutture stesse.