La terapia della bambola sarà impiegata per il trattamento delle demenze presso la Geriatria dell’ospedale Molinette di Torino

Alla Città della Salute di Torino arriva la Doll Therapy. La ‘terapia della bambola’ sarà utilizzata per la prima volta nel trattamento delle demenze dei pazienti anziani, presso la Geriatria dell’ospedale Molinette.

Il trattamento nasce in Svezia dall’idea dello psicoterapeuta Britt Marie Egedius Jakobsson. Il medico ha utilizzato la bambola per stimolare l’empatia e le emozioni del proprio figlio affetto da autismo. Nel tempo, le bambole dedicate alla terapia come le “Empathy Doll” sono diventate in tutta Europa un oggetto simbolo nella relazione di aiuto. Vengono usate per stimolare l’emotività e l’empatia di bambini ed adulti, ma anche come elemento di cura e terapia per i malati di demenza.

Si tratta di un trattamento di tipo non farmacologico che può essere considerato integrativo, piuttosto che alternativo. Ma è anche uno strumento di riabilitazione in grado di aiutare a ridurre e compensare le compromissioni funzionali degenerative.

Dati preliminari dimostrano come, nei pazienti dementi degenti in RSA, la terapia sia stata utile nel ridurre i sintomi di aggressività, nonché il carico infermieristico. Il trattamento ha mostrato effetti migliori dell’approccio farmacologico tradizionale basato sulla sedazione dei pazienti agitati senza avere effetti collaterali.

Nel nostro Paese sono 1,2 milioni le persone affette da demenza.

La diffusione di tali patologie è strettamente connessa all’aumento della popolazione anziana. Una tendenza che ha colto impreparati tanto le famiglie quanto le strutture preposte agli interventi socio-sanitari. I costi diretti dell’assistenza in Italia ammontano ad oltre 11 miliardi di euro, di cui il 73% a carico delle famiglie.

Secondo le stime dell’Istat (Rapporto annuale 2017) nel 2043 gli ultrasessantacinquenni oltrepasseranno il 32%.  Nel 2001 costituivano circa il 18% della popolazione, mentre oggi raggiungono il 22% del totale.

L’Alzheimer’s Disease International ha stimato a livello mondiale per il 2017 quasi 10 milioni di nuovi casi di demenza all’anno (di cui circa 5 di Alzheimer). Si tratta di un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Una crescita che porterà ad una quota complessiva di 74,7 milioni di malati nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050. Numeri che si traducono in costi sia sociali che economici estremamente rilevanti.

Tali numeri, a fronte della limitata efficacia delle terapie farmacologiche e della plasticità del cervello umano, sono le ragioni più importanti del crescente interesse per terapie quali la “Doll Therapy”.

 

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