Un uomo affetto da Sla era finito in coma ed è morto due anni dopo: assolti i due medici accusati di lesioni personali gravi.

Due medici in servizio all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo (Trapani) sono stati assolti dall’accusa di “lesioni colpose gravi”, causate da “negligenza, imprudenza e imperizia, nonché inosservanza delle regole medico chirurgiche”.
A decidere però che “il fatto non costituisce reato” il giudice monocratico Lorenzo Chiaramonte, dello stesso avviso della pm Antonella Trainito.

Il fatto

I due medici erano a giudizio perché considerati responsabili di aver causato il coma ad un uomo affetto da Sla originario della vicina Petrosino. Dopo due anni di coma, il paziente era poi morto.
I fatti contestati erano avvenuti il 9 settembre 2010.
L’uomo affetto da Sla era stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’Abele Ajello in preda ad una crisi respiratoria. Il ventilatore domiciliare era infatti andato in tilt a causa una temporanea interruzione dell’energia elettrica.
Secondo l’accusa iniziale, a fronte delle persistenti difficoltà respiratorie i due medici non avrebbero proceduto “alla disostruzione della cannula tracheostomica, perseguendo l’errata ipotesi che ricollegava i disturbi respiratori al malfunzionamento del ventilatore”.
Per i due medici in un primo momento era stata quindi chiesta una condanna a un anno e mezzo di reclusione.

Il ripensamento della pm

A seguito delle perizie mediche disposte dal giudice, però, la pmAntonella Trainito ha modificato la sua iniziale richiesta.
E’ stato un processo estremamente complicato“, ha dichiarato alla stampa uno degli avvocati della difesa. “La difesa, con i suoi eccellenti consulenti, ha provato quante incongruenze e affermazioni fallaci c’erano nell’iniziale consulenza del pm.
Piano piano sono stati evidenziati tanti di quegli elementi che poi ci hanno portato a far si che dopo una richiesta di condanna, lo stesso pm, con grande onestà intellettuale, dopo la perizia disposta dal giudice, ha riformulato la sua richiesta, chiedendo l’assoluzione.
Siamo, quindi, soddisfatti del lavoro svolto, che è stato fatto proprio anche dalla Procura.
E’ una vicenda che segna anche la giurisprudenza nel settore sanitario, dove la speculazione in capo ai medici è all’ordine del giorno“.
Di diversa opinione il legale di parte civile, che ritiene che l’esito del processo sia da attribuirsi “alla nuova recente normativa sulla responsabilità medica, che viene esclusa per la colpa lieve”.
 
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