Confermata la sentenza della Corte di appello di Bologna che negava ai genitori di un bambino autistico il risarcimento del danno richiesto sulla base della convinzione che la sindrome del figlio fosse insorta a causa della somministrazione del vaccino trivalente
Nessun legame tra autismo e vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia). La nuova smenita sulla correlazione arriva dalla Corte di Cassazione, che ha respinto la richiesta di indennizzo avanzata da due genitori emiliani nei confronti del Ministero della Salute.
La coppia aveva agito in giudizio evidenziando come il figlio avesse manifestato l’insorgenza della sindrome dopo che gli era stato somministrato il vaccino trivalente. In primo grado, il Tribunale aveva accolto la loro pretesa risarcitoria, ma nel 2014 la pronuncia era stata ribaltata in appello dalla Corte territoriale di Bologna.
Nelle scorse ore la Suprema Corte, con la sentenza n. 6921/2021, ha confermato il verdetto di secondo grado, respingendo il ricorso della famiglia.
Per gli Ermellini, è da convalidare la pronuncia del Giudice del gravame emesso sulla scorta della “letteratura scientifica” che esclude “che l’autismo insorga dopo vaccini che non abbiano provocato eventi acuti post vaccinali”.
Inoltre nel caso concreto, il fatto che “i primi sintomi dell’autismo fossero insorti dopo le vaccinazioni” era un “mero dato di coincidenza temporale, neutro dal punto di vista causale”.
I genitori, che hanno agito come rappresentanti del figlio minore, sono stati inoltre condannati dalla a pagare 3.700 euro di spese di giustizia.
La credenza del legame tra vaccini autismo deriva da uno studio condotto su soli 12 bambini e pubblicato nel 1998 su Lancet dal gastroenterologo inglese Andrew Wakefield. Il lavoro era stato poi ritirato dalla stessa rivista scientifica e i risultati, negli anni successivi, sono stati smentiti da altre ricerche.
La redazione giuridica
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