Per la Cassazione la violenza privata non si configura senza un impedimento assoluto alla libertà di movimento altrui

Ai fini dell’integrazione del reato di violenza privata, è necessario che gli elementi costitutivi della fattispecie incriminatrice comportino “la perdita o, comunque, la significativa riduzione della libertà di movimento o della capacità di autodeterminazione del soggetto passivo”.

Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, quinta sezione penale, pronunciandosi sul ricorso presentato da un automobilista condannato in appello ai sensi dell’art. 610 c.p. L’uomo era accusato di aver parcheggiato la propria automobile in modo da impedire il transito della vettura condotta dalla parte civile.

La Suprema Corte, con la sentenza n. 1912/2018, ha ritenuto di accogliere, in quanto fondata, l’impugnazione proposta dal ricorrente. Questi lamentava, in riferimento alla sentenza di secondo grado, erronea applicazione della normativa e difetto di motivazione.

Gli Ermellini hanno ravvisato come la Corte di appello, analizzando i dati tecnici desumibili dagli atti, abbia sostituito al giudizio del Tribunale una diversa valutazione fattuale.

In particolare, il transito dell’auto della parte lesa non sarebbe stato totalmente impedito ma solamente reso difficoltoso data l’angustia dello spazio disponibile.

La mera difficoltà della persona offesa a eseguire la manovra, evidenziano gli Ermellini, non determina un impedimento assoluto alla libertà di movimento. Pertanto, la condotta del ricorrente, pur volontaria e censurabile, non integra in tal caso il reato di violenza privata.

I comportamenti inidonei a limitare la libertà di movimento, o a influenzare significativamente il processo di formazione della volontà dell’offeso sono da ritenersi penalmente irrilevanti.  Il tutto, specificano i Giudici del Palazzaccio, anche se costituiscono violazioni di regole deontologiche, etiche o sociali.

Di qui la decisione di annullare la sentenza rinviando la causa alla Corte territoriale per una nuova valutazione della vicenda alla luce dei principi enunciati.

 

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