L’Autorità Garante della privacy ha multato un Comune per non aver oscurato, su alcuni documenti contenuti nell’albo pretorio online, i dati sulla salute di un cittadino

Prima di pubblicare documenti sull’albo pretorio online, gli Enti locali devono accertarsi dell’oscuramento di tutte le informazioni che non possono essere diffuse, in particolare dei dati sulla salute di una persona. Lo ha chiarito il Garante della privacy nel sanzionare un Comune italiano per la violazione del nuovo Regolamento europeo in materia di dati personali (Gdpr).

L’Autorità ha esaminato il caso di un cittadino che lamentava la pubblicazione sull’Albo pretorio del proprio Municipio di una determina dirigenziale che riportava la grave patologia per la quale aveva presentato un’istanza per il riconoscimento della causa di servizio.

Il Garante ha accertato che le informazioni sull’infermità e sull’operazione subita dal reclamante erano liberamente accessibili a chiunque, ed ha sottolineato come anche la nuova normativa sulla privacy vieti la diffusione dei dati sulla salute di una persona.

La pubblicazione sull’albo pretorio della delibera in chiaro conteneva, peraltro, un’ulteriore violazione, in quanto riportava anche le coordinate di conto corrente bancario dell’avvocato al quale dovevano essere liquidate le spese del procedimento.

Il trattamento di dati, dunque, era stato effettuato in contrasto con il principio di “minimizzazione” previsto dal Gdpr, in base al quale i dati personali devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati.

Il Comune, nel corso dell’istruttoria, aveva giustificato il fatto, affermando che il personale addetto era incorso in un mero errore materiale, e che l’amministrazione avrebbe provveduto a completare il percorso interno di adeguamento alla normativa privacy, al fine di non incorrere più in tali problemi.

Tenendo conto di tali argomentazioni, alla luce delle nuove modalità indicate dal Gdpr e dal Codice privacy, l’Autorità ha adottato un provvedimento unico con cui ha dichiarato l’illiceità del trattamento dei dati posto in essere dal Comune e contemporaneamente ha ordinato il pagamento di una sanzione amministrativa di 10.000 euro.

La redazione giuridica

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