Asili nido e scuole dell’infanzia, in arrivo la riforma

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Bonus di 150 euro mensili per chi iscrive i figli al nido e requisiti più serrati per l’accesso all’insegnamento

Con il parere positivo delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato si avvia verso l’approvazione definitiva il testo del decreto legislativo per la delega riguardante il “sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni”. Le modifiche relative ad asili nido e scuole dell’infanzia potrebbero quindi entrare in vigore già dal prossimo anno scolastico 2017/2018.
La riforma mira a riorganizzare il sistema scolastico da 0 a 6 anni garantendo uniformità in tutto il Paese, da Nord a Sud, in modo da consentire alle singole realtà locali di offrire scuole e asili efficienti e a portata delle famiglie, oltre a una continuità educativa per i bambini che passano dai servizi 0-3 (nidi, micronidi e spazi gioco) alle scuole dell’infanzia statali e paritarie.
Lo stanziamento per le misure previste è pari a 670 milioni di euro destinati, in particolare, all’attivazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto nei nidi, allineandosi così alla copertura richiesta dall’Unione Europea entro il 2020. Gli stanziamenti saranno erogati ai singoli Comuni, con quote distribuite da Regione a Regione con un criterio inversamente proporzionale rispetto alla presenza delle classi già esistenti.
Tra le principali novità figurano i requisiti di accesso all’insegnamento nei nidi e nelle scuole materne, validi a partire dai prossimi reclutamenti. Le educatrici nei nidi, cui finora era richiesto il diploma regionale come puericultrici, dovranno essere in possesso di laurea triennale. Per le maestre dell’infanzia, invece, sarà richiesta la laurea magistrale mentre il docente per l’infanzia che voglia svolgere esperienza nel nido dovrà acquisire altri 60 crediti formativi universitari.
Viene poi previsto un bonus da 150 euro per chi iscriverà i figli all’asilo, con un funzionamento che ricalcherebbe quello dei buoni pasto. Il voucher, esentasse, sarà a discrezione delle imprese pubbliche e private che potranno erogarlo direttamente ai propri dipendenti che iscriveranno il bambino in una struttura educativa dell’infanzia. La somma sarà spendibile nei nidi accreditati o a gestione comunale.
Ancora da chiarire se il bonus sarà percepibile da entrambi i genitori, per una quota complessiva di 300 euro, e se potrà essere cumulata al bonus nido previsto dalla Legge di bilancio, che dispone una somma di 1000 euro, da corrispondere in 11 mensilità, ai genitori che decidono di iscrivere i propri figli al nido.

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