I sanitari erano accusati di lesioni aggravate per aver omesso un approfondimento diagnostico; una leggerezza costata a un giovane l’ asportazione di un testicolo
Tre camici bianchi sono stati condannati a due mesi di reclusione per un errore costato l’ asportazione di un testicolo a un giovane 23enne. I tre professionisti, accusati di lesioni aggravate, erano in servizio all’epoca dei fatti presso l’Ospedale ‘San Filippo Neri’ di Roma. Si tratta più specificamente di un medico di Pronto soccorso, un urologo e un radiologo.
La vicenda risale al novembre del 2012. Il ragazzo, in preda a forti dolori al basso ventre, si era recato su consiglio del proprio medico di famiglia, all’Ospedale ‘Villa San Pietro’. Dopo un veloce triage in Pronto Soccorso gli era stato diagnosticata una torsione funicolo testicolare e conseguentemente la necessità di intervenire chirurgicamente con urgenza.
Il giovane, essendo la sala operatoria impegnata per un lungo intervento, era stato dirottato sull’Ospedale ‘San Filippo Neri’.
Qui tuttavia una nuova diagnosi aveva smentito la precedente.
Per i sanitari si sarebbe trattato di una semplice “epididimite”, ovvero un’infiammazione al testicolo sinistro, curabile, a loro detta, con una terapia antibiotica.
Il paziente era quindi stato dimesso, ma dopo due giorni, al perdurare del malessere, si era recato presso una terza struttura dove era stata confermata la prima diagnosi. A quel punto il giovane era stato ricoverato al Policlinico Gemelli, ma era troppo tardi per intervenire. Il testicolo era già in necrosi e di conseguenza era stato asportato, con un conseguente “indebolimento permanente della funzione riproduttiva”.
Secondo la Procura, i tre professionisti condannati avrebbero agito con leggerezza; avrebbero infatti “omesso un approfondimento diagnostico e una esplorazione chirurgica” che avrebbe potuto evitare al 23enne la perdita della gonade sinistra. Di qui la sentenza di condanna da parte del Giudice monocratico del Tribunale di Roma.
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