Approvato il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. Fabbisogno sanitario standard a 114.439 milioni

La Camera ha approvato il disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. Il testo, che ha ottenuto 313 voti favorevoli e 70 contrari, è stato firmato nella serata di ieri dal Capo dello Stato.

In tema di sanità il disegno di legge determina in 114.439 milioni di euro il livello del fabbisogno sanitario nazionale standard per il 2019. La cifra è incrementata di 2.000 milioni per il 2020 e di ulteriori 1.500 milioni per il 2021. Tuttavia, l’accesso delle regioni a tale incremento è subordinato, dal 2020 (e non più dal 2019), al raggiungimento di una specifica intesa in Conferenza Stato-regioni . Tale accordo dovrà aggiornare – entro il 31 marzo 2019 – il Patto per la salute per il triennio 2019-2021, definendone le specifiche misure.

Viene poi disposto l’incremento di 10 milioni, come limite di spesa, dal 2019, delle disponibilità vincolate sul fondo sanitario nazionale, dirette all’attivazione di ulteriori borse di studio per la formazione specifica di medici di medicina generale. Il testo dispone poi l’incremento degli stanziamenti per la definizione del numero dei contratti di formazione specialistica dei medici, allo scopo di prevederne un aumento.

L’incremento riguarda la più recente autorizzazione di spesa destinata alla formazione di nuovi medici e dovrebbe determinare un aumento annuo stimato di 900 nuovi contratti.

E’ stata inoltre prevista un’autorizzazione di spesa per l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche relative ai sistemi di prenotazione elettronica per l’accesso alle strutture sanitarie. Il finanziamento ammonta  a 150 milioni per il 2019 e a 100 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021. Lo scopo è la riduzione dei tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni sanitarie.

Tra le altre novità, recependo alcune disposizioni inserite al Senato, è stata disciplinata la posizione di taluni professionisti in ambito sanitario. A questi ultimi è consentito, anche in assenza del titolo idoneo all’iscrizione ai rispettivi albi professionali, di continuare a svolgere la loro attività. Il tutto purché abbiano svolto la stessa, in regime di lavoro dipendente ovvero libero-professionale, per almeno 36 mesi, anche non continuativi, negli ultimi 10 anni.

Altre disposizioni di interesse sanitario  – si legge nel quadro di sintesi dell’intervento – sono state introdotte con riferimento al trattamento economico stabilito dalla contrattazione collettiva per dirigenti medici, veterinari e sanitari con rapporto di lavoro esclusivo. E ancora,  al passaggio di quote del fabbisogno sanitario del SSN dall’ammontare vincolato alla parte indistinta e a nuove modalità per l’accesso del ruolo sanitario per i medici in formazione specialistica iscritti all’ultimo anno di corso. Infine, alla possibilità, per le regioni, di applicare, anche congiuntamente, misure alternative alla quota fissa di compartecipazione al ticket per la specialistica ambulatoriale, per raggiungere l’equilibrio economico finanziario e l’appropriatezza nell’erogazione dei LEA .

 

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