Gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità avvertono che il binge drinking si accompagna a peggioramento delle relazioni sociali e marginalizzazione. Si rischiano, inoltre, incidenti stradali e scarse performance scolastiche

Bere in modo esagerato, anche se solo nel fine settimana non previene affatto i danni dovuti all’alcol e non è vero che non comporta rischi. Lo spiegano gli esperti dell’Istituto superiore di sanità nell’ambito di un’attività svolta in collaborazione con l’AdnKronos Salute, volta a smontare le fake news relative all’abuso di alcolici. Il cosiddetto ‘binge drinking’ comporta l’assunzione in un breve arco di tempo di oltre i 60 grammi di alcol. È una ‘moda’ diffusa con maggiore frequenza tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Lo scopo di queste ‘abbuffate di alcol’ è l’ubriacatura immediata, indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica usata per ottenerla.

“Il ‘binge drinking’, al contrario del bere per socializzare che sfrutta l’iniziale e temporaneo effetto disinibitorio ed euforizzante dell’alcol ha come finalità preordinata l’ubriacatura”. Nei giovani che lo praticano, si accompagna a peggioramento delle relazioni sociali sino all’esclusione e marginalizzazione. Si rischiano, inoltre, comportamenti violenti sia praticati che subiti, oltre che incidenti stradali e scarse performance scolastiche.

Secondo l’Iss, inoltre, il binge drinking si associa ad un maggior rischio di rapporti sessuali non protetti, violenza sessuale e contagio di infezioni sessualmente trasmesse.

Purtroppo, i dati dell’Istituto dimostrano come negli ultimi anni questo fenomeno stia continuando a crescere, soprattutto tra i giovani.  Nel 2015, ha riguardato ben il 22,2% dei maschi e l’8,6% delle femmine con una tendenza complessiva all’aumento per tutta la popolazione. In particolare avrebbe caratterizzato rispettivamente il 10,8% e il 3,1% dei maschi e delle femmine, nella popolazione di età superiore agli 11 anni.

“Il riscontro di un elevato numero di ‘binge drinkers’ tra i minori di 18 anni – concludono gli esperti – pone seri problemi di mancato rispetto della legalità in funzione della disapplicazione delle norme che vietano vendita e somministrazione di alcolici ai minori di 18 anni”.

 

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