I medici hanno potuto simulare un’operazione di cardiochirurgia pediatrica grazie alla ricostruzione mediante ologramma del cuore di una paziente di sei anni affetta da tumore

Una tecnologia avveniristica, come la realtà aumentata, unita all’esperienza e alla tenacia dei cardiochirurgi, cardiologi e ingegneri biomedici dell’IRCCS Policlinico San Donato hanno dato una nuova vita a una bimba di sei anni, affetta da una patologia rara definita inoperabile, un tumore al cuore che si manifesta improvvisamente.

La piccola, originaria dell’Albania, stava giocando in campagna quando improvvisamente è crollata a terra. I genitori hanno deciso di venire in Italia per darle una possibilità di cura. Nel nostro Paese le è stata riscontrata una grossa massa tumorale di 5 cm x 3 cm nella parte posteriore del cuore, posizionata sotto la valvola mitralica e le coronarie.

I genitori della piccola sono stati indirizzati all’IRCCS Policlinico San Donato, centro di riferimento internazionale per la cardiochirurgia pediatrica, con oltre 500 interventi l’anno e 700 procedure di emodinamica interventistica pediatrica.

“In 30 anni di carriera – afferma il dottor Alessandro Giamberti, responsabile dell’U.O. di Cardiochirurgia delle patologie congenite dell’IRCCS Policlinico San Donato – ho visto solo quattro tumori cardiaci. Sono molto rari, infatti solo lo 0,3% delle cardiopatie congenite rientra in questa categoria”.

L’intuizione del dottor Giamberti e del dottor Chessa è stata quella di ricostruire il cuore compromesso della bambina mediante ologramma, tecnologia molto performante e plasmabile nella quale il Policlinico San Donato sta investendo molto e che sta sperimentando con successo. Gli ingegneri biomedici del Politecnico di Milano – Francesco Sturla, Filippo Piatti, Omar Antonio Pappalardo e Giovanni Rossini – hanno creato una copia perfetta del cuore della bimba permettendo così al dottor Giamberti e ai colleghi di simulare l’intervento, prima in laboratorio e poi in sala operatoria.

“L’ologramma – spiega Giamberti – ci ha consentito di visualizzare meglio la conformazione della massa e di decidere quale fosse la miglior via d’accesso e la modalità di intervento. In questo caso la tecnologia è stata davvero cruciale, direi salvavita, perché ci ha dato la certezza di poter enucleare il tumore, fortunatamente benigno, senza provocare danni. L’ologramma è attualmente la tecnologia migliore al supporto del chirurgo. La rimozione era assolutamente necessaria, poiché la massa crescendo avrebbe potuto ostruire il flusso sanguigno dando origine ad aritmie, talvolta mortali”.

L’intervento per la rimozione del tumore è perfettamente riuscito, così come il secondo intervento per il posizionamento di un defibrillatore, a scopo del tutto precauzionale. La giovane ora dovrà sottoporsi a controlli periodici, ma potrà avere una vita normale e tornare nella sua casa a festeggiare il suo settimo compleanno.

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