La Commissione UE boccia l’emendamento della relatrice Mercedes Bresso (Pd) che chiedeva di eliminare dal testo del nuovo regolamento dell’Ema ogni riferimento ad Amsterdam come nuova sede.

Brutte notizie per Milano relativamente al caso Ema. La Commissione UE, infatti, ha bocciato l’emendamento della relatrice Mercedes Bresso (Pd).

Bresso aveva chiesto di eliminare dal testo del nuovo regolamento dell’Ema ogni riferimento ad Amsterdam come nuova sede.

Ebbene, l’emendamento ha fatto registrare 14 pareri contrari, 7 favorevoli e un’astensione.

A votare a favore sono stati i Socialisti e democratici (S&d), di cui il Pd fa parte, e il M5S. Contrario invece il Ppe. L’unica eurodeputata italiana in aula era, oltre a Bresso, Eleonora Evi (M5S).

In questo modo, nel caso Ema, si complica decisamente la battaglia per la revisione dell’assegnazione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam.

Dopo la bocciatura della commissione Affari costituzionali dell’europarlamento, infatti, sembrano davvero poche le speranze per Milano di ritornare in gioco.

A dichiararlo è la stessa Mercedes Bresso.

“Ora la battaglia si complica decisamente – dichiara Bresso – perché qui al di là dei piccoli gruppi c’è stato un parere molto duro del Ppe, che con dichiarazioni evidentemente avventate del capogruppo Manfred Weber, aveva fatto credere di essere per l’autonomia del Parlamento”.

“Come S&D – prosegue -siamo stati soli a votare per l’emendamento che voleva rivedere l’assegnazione ad Amsterdam”.

E non lesina previsioni.

“Lo schieramento dei gruppi politici – conclude Bresso – fa pensare che anche se questa posizione dovesse passare in Commissione Ambiente (competente ultima del dossier) perderemmo in plenaria al Parlamento. Oggi era una chiara indicazione del posizionamento dei gruppi politici”.

Quanto all’emendamento che ribadisce le prerogative di co-decisione dell’Eurocamera, dopo quanto avvenuto con la scelta per l’assegnazione dell’Ema ad Amsterdam, è arrivato l’ok dalla commissione Affari costituzionali. Questo emendamento ha ottenuto 18 voti favorevoli, 3 contrari e un astenuto.

Il parere votato oggi confluirà nel testo che sta preparando la commissione parlamentare Ambiente, ultima responsabile del dossier.

Questa si esprimerà il 12 marzo sul caso Ema, prima del voto in plenaria previsto pochi giorni dopo.

Le prerogative co-decisionali del Parlamento europeo sono state ribadite anche da un parere di cui è stato relatore il pentastellato Fabio Massimo Castaldo.

Questo riguardava l’assegnazione della Autorità bancaria europea (Eba). Anche in questo caso, però, l’iniziativa ha avuto l’ok dalla commissione Affari costituzionali.

 

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