Il chirurgo del Villa Sofia di Palermo che ha causato la morte di un paziente durante una laparoscopia racconta il tragico intervento

Ha commesso un errore gravissimo, che è costato la vita al paziente che stava operando, ed ha immediatamente ammesso la propria colpa davanti ai parenti della vittima.
Oggi il chirurgo del Villa Sofia di Palermo è tornato a parlare e ha raccontato a Repubblica cosa è successo durante quel tragico intervento che ha causato il decesso di Filippo Chiariello, commerciante trentottenne padre di due bambini di 8 e 3 anni.
Il medico non dorme e non mangia da tre giorni e non riesce a contenere la disperazione. Ha 47 anni e una onorata carriera ventennale alle spalle. Era stato destinato all’ospedale del Villa Sofia soltanto dal 1 aprile, dopo anni trascorsi nell’ospedale di una piccola cittadina.
“Mi sarei messo al suo posto – ha raccontato nel corso dell’intervista, – ho amato quell’uomo più di sua moglie, ho fatto di tutto per salvargli la vita, lo giuro”.
L’intervento era una semplice laparoscopia per eliminare dei calcoli alla colecisti, ma il medico avrebbe per errore reciso l’aorta addominale e perforato l’intestino del paziente.
“Ho introdotto il primo strumento chirurgico, il Trocar, ed è stata la fine”, ha raccontato. “Un errore tecnico. Non riesco a farmene una ragione. Salviamo mille vite ma quando una persona muore ci roviniamo l’esistenza”.
Resosi conto dell’errore, il medico avrebbe cercato di riparare convertendo l’intervento in un’operazione standard con il taglio chirurgico. “Ma il paziente ha perso tantissimo sangue. Siamo stati anche sfortunati, non trovavamo in tutta la città sangue del suo gruppo. La colecisti era comunque da togliere, era infettata”.
Una volta concluso l’intervento, ha immediatamente deciso di dire la verità alla famiglia. “Ho spalancato le porte della sala operatoria, ho allargato le braccia e ho detto che era colpa mia. Mi sono sentito morire dentro, sulle facce dei parenti ho visto dipinta la disperazione”.
Giovedì, dopo un giorno trascorso in rianimazione, i medici hanno dichiarato la morte cerebrale di Filippo Chiarello. I parenti hanno denunciato alla procura il caso di malasanità.
Dopo l’intervento, il chirurgo è andato via dalla struttura e si dice non intenzionato a tornare. Chiede di restare per il momento nell’anonimato, si è cancellato dai social. Non ha moglie né figli e dice di aver dedicato la vita al lavoro.
“Per questo ho scritto per filo e per segno tutto quello che è successo in sala operatoria. Non ho nascosto nulla”. Il chirurgo del Villa Sofia dunque si prende le sue responsabilità, ma dichiara con forza una verità che i medici conoscono bene: “Mi assumo la responsabilità ma ci tengo a far sapere che non ero distratto, ero concentrato. La verità è che può capitare e i rischi degli interventi in laparoscopia sono dietro l’angolo”.

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