Ci siamo, la nostra classe politica si sta accorgendo che nel bel paese tra fisioterapista, chiropratico, osteopata kinesiologo e chi più ne ha ne metta, c’è confusione!
Non molti sanno che osteopata e fisioterapista non sono la stessa cosa. E per di più non c’è tra i due un professionista più bravo dell’altro: siamo tutti in gamba perché il nostro lavoro lo facciamo con passione!
Accade un fatto però, da più di 20 anni in Italia queste due “discipline” vengono considerate simili, gemelle in continua lotta! Ma questo perché alla base della nostra conoscenza vi è un errore di fondo. Il fisioterapista è un professionista sanitario, l’osteopata no. Se ammettessimo questo concetto come presupposto di base le lotte intestine non ci sarebbero.
Il ddl Lorenzin cerca finalmente attraverso 300 emendamenti di mettere ordine anche in questo campo.
È infatti una settimana che sui media non si fa che parlare d’altro. Ci sono i favorevoli, come me (fisioterapista) e gli sfavorevoli (molti osteopati, ma non tutti!). Cerchiamo di capire perché.
Il ddl prevede che l’osteopatia (una tecnica) sia appannaggio solo di chi sia già in possesso del riconoscimento universitario in fisioterapia o medicina e chirurgia. L’osteopatia viene inquadrata quindi come una specializzazione di chi già cura i cittadini.
Ti starai chiedendo: ma perché non è già cosi?
No, non lo è infatti. Molti osteopati (non tutti) hanno laurea sanitaria e qui non si discute. Tutti gli altri invece pur essendo bravi per carità non lo metto in discussione, hanno invece frequentato un corso quinquennale per accedere al “titolo”. Il loro corso si sviluppa in 3880 ore di lezione frontali e pratiche più 400 ore per preparare la tesi per un totale di 4280 ore in 5 anni (fonte CERDO). Non quante ne fanno i medici nei 5 anni e nemmeno quante ne sono previste nei 3 anni del corso di laurea in fisioterapia: 4500 ore di lezione e tirocinio in ospedale (la tesi la fai fuori da queste ore!).
Gli “scontenti’ quindi sono tali perché forse, e dico forse, non avendo laurea in medicina o fisioterapia devono prenderne una e non ne hanno voglia? Di certo io non lo so, l’unica cosa certa è che questo decreto sembrerebbe proprio rivolto a garanzia della tutela dei cittadini… quindi vista la mia professione di tutore della salute comune, non posso che essere favorevole.
Ultima considerazione. Forse sarebbe il caso che dopo questo ddl Lorenzin il legislatore si rivolgesse al mondo dello sport e riordinasse anche quello. Infatti i Laureati in Scienze Motorie (ex ISEF) vedono continue invasioni professionali di praticoni che magari, bravi anche loro per carità, dopo aver frequentato il corso mensile presso una qualsiasi federazione sportiva, insegnano movimento e mantenimento dello stato di salute in palestra. Magari lo insegnano anche a te che leggi o ai tuoi figli.
Si… in palestra spesso gli istruttori non hanno mai frequentato l’università ma solo corsetti di una manciata di giorni presso le federazioni sportive.
I corsi formativi delle federazioni dovrebbero essere semplicemente livelli di specializzazione teorico/pratica rivolti solo a chi di conoscenze in materia di movimento e corpo umano ne abbia già acquisite all’università… non corsi aperti a tutti.

Dr Paolo Scannavini

pscannavini@gmail.com

Fisioterapista e Kinesiologo

Responsabile Fisioterapia Fisiopalestra MeRiBen

Mysa trainer

PNL Pratictioner

Consulente Wellness per Aziende

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