Proposta una modifica del codice deontologico degli psicologi che assegna un nuovo ruolo ai minorenni e agli interdetti. Ecco cosa potrebbe cambiare

È stata avanzata una proposta di modifica in relazione al codice deontologico degli psicologi.

Più nello specifico, si tratta dell’articolo 31, il quale si occupa delle prestazioni professionali a persone minorenni o interdette.

L’articolo in questione stabilisce che le stesse sono generalmente subordinate al consenso di chi esercita la potestà genitoriale o la tutela su tali soggetti.

Il Dott. Marco Pingitore e il Dott. Gustavo Sergio, tuttavia, hanno recentemente proposto una modifica di tale articolo contenuto nel codice deontologico degli psicologi.

Tale modifica sarebbe proprio tesa a conferire un nuovo ruolo al soggetto incapace, coinvolgendolo attivamente nella procedura di autorizzazione.

In tal senso, la volontà del minore assumerebbe un’importanza maggiore.

La proposta del Dott. Pingitore e del Dott. Sergio di fatto si ispira alla recente legge sul biotestamento.

In sostanza, la proposta prevede che il trattamento sanitario della persona minorenne o interdetta sia subordinato al consenso informato espresso o rifiutato dai genitori o dal tutore del soggetto interessato, tenendo conto della volontà di quest’ultimo in relazione alla sua età e al suo grado di maturità.

Ciò significa che il destinatario effettivo del trattamento verrà posto al centro del processo decisionale. E questo anche qualora incapace, con la precisa finalità di valorizzare la sua capacità di discernimento.

Tale proposta di modifica al codice deontologico degli psicologi ha un obiettivo ben preciso.

Quello cioè di “cambiare la posizione, assolutamente marginale allo stato attuale, della persona minorenne/interdetta sottoposta a trattamento sanitario”.

In tal modo, passerebbe “da soggetto passivo che subisce, in ogni caso, un’etero determinazione relativamente alla sua salute, ad un soggetto attivo e informato”.

Un soggetto, dunque, “che possa avere la possibilità di esprimere la propria opinione sul trattamento sanitario proposto”.

 

 

 

Leggi anche:

LA FIGURA DEL CTU PSICOLOGO NEI CASI DI SEPARAZIONI E AFFIDO

I BAMBINI SOFFRONO DI ANSIA? PURTROPPO È FREQUENTE!

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui