Il testo, dopo l’approvazione della Camera dei Deputati, è attualmente all’esame della Commissione Giustizia del Senato

Dopo l’approvazione da parte della Camera dei Deputati, la riforma del processo civile è ora al vaglio del Senato. Il testo, in esame presso la Commissione Giustizia di Palazzo Madama, presenta importanti novità. A partire dalla soppressione delle procure minorili, che confluiranno all’interno dei tribunali ordinari, presso cui saranno previste apposite sezioni specializzate. Allo studio anche l’istituzione di sezioni specializzate per l’impresa e il mercato.
In primo grado di giudizio è prevista una semplificazione che renderebbe obbligatorio il rito sommario semplificato di cognizione per tutte le controversie di competenza del giudice monocratico, mentre l’attuale rito ordinario sarebbe destinato a sopravvivere per le cause di competenza collegiale. La data della prima udienza dovrà essere fissata entro 3 mesi e anche le attività istruttorie e le conclusioni saranno sottoposti a termini perentori che incideranno quindi sulla riduzione della durata del giudizio. Anche le sentenze saranno sintetiche.
In ambito stragiudiziale, la negoziazione assistita, attualmente obbligatoria per diverse materie, sarà estesa anche alle controversie di lavoro, ma in via facoltativa. Anche la conciliazione giudiziale dovrebbe assumere un maggiore peso.
Per quanto riguarda il recupero crediti, al fine di ottenere un decreto ingiuntivo sarà sufficiente, senza ricorrere al notaio, produrre una dichiarazione sostitutiva che attesti la registrazione della fatture nelle scritture contabili. Per i crediti non contestati in pendenza di opposizione il giudice sarà obbligato a concedere sempre l’esecuzione provvisoria parziale del decreto.
Le vendite immobiliari potranno avvenire solo con modalità telematiche tranne nel caso in cui si ravvisi un eventuale pregiudizio in danno dei creditori. Dopo il pignoramento l’immobile dovrà essere liberato già dal momento di nomina del custode I beni di uso quotidiano di modesto valore diventeranno impignorabili, mentre resta ferma la pignorabilità per intero e non pro quota in caso di beni indivisi.
La riforma prevede poi sanzioni più pesanti in caso di liti infondate, con una condanna dal doppio al quintuplo delle spese legali in caso di malafede oltre alla sanzione che incasserà la Cassa Ammende. Tra le altre possibili novità figurano, inoltre, la codificazione del principio della sinteticità degli atti, la riduzione dei termini per le impugnazioni, il filtro in appello e l’ampliamento del giudizio camerale in Cassazione. Previsti, infine, anche dei “premi” per i tribunali che riusciranno a smaltire i vecchi procedimenti.

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