E’ stato approvato, dal Consiglio dei Ministri, la scorsa settimana il disegno di legge delega sulla povertà. FISH ( Federazione italiana per il superamento dell’handicap): “ Il testo si può migliorare”

“Con la legge delega approvata oggi istituiamo una misura nazionale di contrasto alla povertà, un livello essenziale delle prestazioni. E cioè un diritto”. Così il Ministro Poletti a ridosso dell’approvazione il quale tiene a precisare che si tratta di… “una razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale e previdenziale, escluse le prestazioni per la disabilità“. La questione, su quest’ultimo punto, era infatti stata sollevata da diverse associazioni.

Esprime soddisfazione la FISH ( Federazione italiana per il superamento dell’handicap) che attraverso una nota ha tenuto a precisare: “ è stato accolto “l’altolà” che FISH aveva espresso a suo tempo con un richiamo forte. Questo è un successo che va accolto con favore e che lascia lo spazio per altre interlocuzioni migliorative del testo, inclusa una più profonda riflessione sull’opportunità di separare la revisione delle prestazioni assistenziali e previdenziali dagli interventi sulla povertà e una più consolidata destinazione di risorse che ora appare poco più che una redistribuzione di fondi già esistenti.”

“Va infatti ricordato – ha tenuto a sottolineare il Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, Vincenzo Falabella – come la disabilità sia uno dei primi determinanti dell’impoverimento e dell’esclusione sociale. Ci aspettavamo che fra i criteri del disegno di legge delega vi fosse un esplicito riferimento alla condizione di disabilità.”

“L’iter, lo sappiamo, sarà lungo. Prima il disegno di legge delega dovrà essere discusso e approvato dalle Camere. Solo in seguito vi saranno i decreti legislativi. Ci sono quindi gli spazi – ha continuato Falabella- per assumere fra i principi ispiratori anche quello che noi riteniamo rilevante: si consideri l’impoverimento, per i singoli e per le famiglie, che deriva dal costo della disabilità, tutt’altro che compensato da altre misure assistenziali. In tal senso è apprezzabile l’intento di contrastare la povertà per favorire l’inclusione, garanzia che chiediamo venga esplicitata anche per le persone con disabilità.”
Il costo della disabilità, evidenzia la Federazione, è diretto (maggiori spese e oneri, partecipazione alla spesa assistenziale) e indiretto (esclusione o espulsione dal mercato del lavoro, rinuncia all’occupazione da parte dei caregiver familiari).
Ed è proprio questo quanto si riservano di dire non appena i testi saranno ufficializzati.

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