La XII Commissione di Palazzo Madama ha fornito parere favorevole alla nota di aggiornamento al Documento economico finanziario, ma le riserve espresse sono numerose

La XII Commissione del Senato, presieduta da Emilia Grazia De Biasi, ha espresso ieri il proprio parere favorevole alla nota di aggiornamento al Def approvato da Palazzo Chigi. Si tratta tuttavia di una promozione con riserva. I senatori, infatti, non hanno mancato di rimarcare le preoccupazioni in particolare rispetto all’adeguatezza dei fondi necessari al pieno conseguimento degli obiettivi di sanità pubblica, a partire dai nuovi Lea, dalla stabile copertura degli oneri connessi ai farmaci innovativi, dallo sviluppo delle risorse umane e dalle innovazioni organizzative previste dal Patto della salute 2014/16.

Tra le priorità vengono annoverati i rinnovi dei contratti e delle convenzioni, per “frenare il progressivo impoverimento delle retribuzioni e la demotivazione professionale del personale”, premiando finalmente il merito, la produttività e le innovazioni organizzative. Necessaria, inoltre, per la Commissione Sanità, una nuova governance della spesa farmaceutica, messa a dura prova dalla disponibilità di farmaci innovativi; una sfida notevole se si considera che, secondo quanto riportato dall’Aifa “nel primo semestre 2016 la spesa farmaceutica ospedaliera ha superato per 861 milioni di euro il relativo tetto e quella territoriale, nei primi 5 mesi, ha superato il relativo tetto per 331 milioni, in un contesto nel quale la compartecipazione alla spesa dei cittadini è stata pari a 773 milioni, mentre permangono incertezze sull’applicazione della normativa sul pay-back”.

I senatori hanno evidenziato poi il preoccupante stato di obsolescenza degli ospedali; un problema da superare con forti investimenti pubblici tenendo in considerazione che, sul fronte della sicurezza, le strutture sanitarie in caso di calamità naturali dovrebbero poter garantire l’assistenza alle popolazioni colpite. “Appare fondamentale – sottolineano i parlamentari – prevedere sin dalla prossima Legge di Bilancio l’assegnazione di fondi per l’ammodernamento tecnologico ed edilizio del patrimonio sanitario e la individuazione di modalità per favorire l’accesso ai fondi di investimento del piano Juncker”. Al fianco di tali interventi, occorre intervenire sulle preoccupanti lentezze delle amministrazioni regionali, per accelerare “il completo utilizzo delle risorse stanziate da leggi che risalgono anche alla fine dello scorso secolo”.

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