Il Tribunale di Latina ha condannato il Ministero della Salute a versare mensilmente circa 800 euro a un uomo contagiato durante la dialisi

Nel 2011 era entrato in dialisi presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, a causa di uno scompenso renale. Prima di iniziare il trattamento era stato sottoposto agli opportuni accertamenti atti a verificare che non fosse portatore di virus patogeni quali epatite e HIV. Ma a essere infettato dal macchinario per il filtraggio del sangue fu proprio lui.

E’ la storia di un sessantottenne della provincia pontina, ammalatosi di epatite C. L’uomo, nelle scorse ore, ha vinto la sua battaglia legale contro il Ministero della Salute. Il dicastero è stato condannato a versargli un indennizzo a vita.

La cifra fissata dal Tribunale di Latina ammonta a circa 800 euro mensili, più gli arretrati a partire dall’aprile del 2013.

Dopo la scoperta della patologia si era ritenuto, in un primo momento, che il paziente potesse essere stato contagiato presso l’Ospedale Umberto I di Roma. In tale struttura, tra il 2011 e il 2012, aveva subito delle trasfusioni di sangue. Ma le indagini svolte evidenziarono invece che i donatori non presentavano infezioni.

Di qui il ricorso presentato all’Asl di Latina, sulla base della Legge n. 210/1992. Tale norma disciplina, infatti, l’indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni.

La richiesta era stata respinta, sia in prima istanza dalla Commissione Medico Legale, sia in seconda battuta dal Ministero della Salute. Alla base del diniego la considerazione secondo cui l’emodialisi non costituirebbe una trasfusione di sangue, fattispecie per la quale è previsto l’indennizzo.

Il Tribunale di Latina, con una sentenza destinata a fare scuola, ha ribaltato tale interpretazione. Secondo il giudice, il concetto di trasfusione di sangue può ricomprendere anche l’emodialisi, in quanto si tratta di fatto di una auto trasfusione. Il sangue, infatti, dopo essere estratto dal corpo viene filtrato e trasfuso allo stesso paziente.

La pronuncia del collegio pontino, inoltre, riconosce il nesso causale fra emodialisi e contagio da epatite c, dovuta a una insufficiente pulizia del macchinario. Una tesi, confermata dalla perizia del consulente del Tribunale, che apre la strada all’azione di risarcimento integrale dei danni patrimoniali e non patrimoniali patiti.

 

 

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