Dopo l’enorme operazione 730, che al suo esordio l’anno scorso ha interessato circa 20 milioni di contribuenti, tocca ora al modello Unico persone fisiche che conterrà anche le spese mediche e farmaceutiche, novità pure per il 730.

L’Agenzia delle Entrate lo renderà disponibile online già da quest’anno con i dati di imposta 2015 per altri 10 milioni di persone, ampliando la platea a circa 30 milioni. L’annuncio è arrivato pochi giorni fa dal direttore generale delle Entrate, Rossella Orlandi, che, illustrando i risultati 2015, non ha perso l’occasione per illustrare lavori e programmi in corso: “l’Agenzia – ha spiegato – è impegnata in un progetto ancora più ambizioso: precompilare anche le dichiarazioni Unico persone fisiche”.

Come già previsto per UnicoWeb, il precompilato avrà preinseriti i dati su redditi dominicali; redditi agrari; redditi dei fabbricati; familiari a carico; oneri rateizzati; eccedenze d’imposta; estremi dei versamenti e delle compensazioni. In più però, grazie alla mole di dati trasmessi all’Anagrafe Tributaria per consentire la messa a punto del 730 precompilato, in Unico 2016 sarà possibile trovare da quest’anno anche i redditi da lavoro dipendente e di pensione, i contributi versati per i lavoratori domestici, le spese mediche e farmaceutiche (novità essenziale del 2016 anche per il 730), i contributi versati alla previdenza complementare, le spese scolastiche e per le tasse universitarie, le spese per onoranze funebri, i bonus ristrutturazioni e risparmio energetico, gli interessi passivi per mutui e assicurazioni.

Accedendo quindi all’area online dell’Agenzia dedicata alla precompilata, si potrà scegliere se scaricare 730 o Unico 2016. Il vantaggio fondamentale si misura in termini di tempi, visto che il 730 va presentato entro il 7 luglio, mentre per Unico persone fisiche la scadenza annuale è fissata al 30 settembre. A cambiare sono però anche le tutele. L’utilizzo dell’Unico “precompilato” da parte del Fisco non darà infatti diritto all’esenzione da controlli e sanzioni, poiché saranno assenti, oltre ai redditi d’impresa e di lavoro autonomo (molto difficili da inserire entro i termini utili), anche i redditi esteri, da partecipazione, da trust, ed altre informazioni particolari. Il modello sarà insomma precompilato per circa l’80%, ma potrà comunque essere integrato online tramite il pin e i servizi dell’Agenzia delle Entrate.

Un’unica password che apre a una nuova identità del cittadino, un’identità digitale. L’acronimo scelto è Spid, sistema pubblico d’identità digitale. E dopo annunci, decreti, sperimentazioni è pronto il debutto. Il fischio d’inizio ufficiale è per martedì 8 marzo.

Per cominciare saranno accessibili online 300 servizi, dal fisco alla sanità, con un pool di una decina di amministrazioni. Chiunque vuole potrà fare richiesta per ottenere la ‘chiave’. L’obiettivo dell’Esecutivo è coprire 10 milioni di utenti entro l’anno prossimo. Ecco, alla vigilia del debutto, le principali ‘avvertenze’ per Spid.

Una sola identità che rimpiazza i diversi codici esistenti, per entrare via web, senza fare code, nei servizi pubblici ma anche in quelli privati (la sfida è fare in modo che il sistema si estenda a tutti). Basta inserire il nome utente e una password composta da minimo otto caratteri, con alcune condizioni: almeno un numero e un simbolo speciale (%, #, $), mai segni uguali consecutivi, sia lettere minuscole che maiuscole. La password va aggiornata ogni sei mesi. Sarà comunque il gestore dell’identità digitale, a dettagliare gli standard.

I servizi a cui si può accedere sono quelli pubblici: dal pagamento della Tasi al bollo auto. Anche le prestazioni sanitarie o il fascicolo dell’Inps sono gestibili via web, tramite pc, tablet o smartphone. Le indiscrezioni parlano per ora di 114 servizi dell’Istituto nazionale di previdenza (riscatto della laurea, richiesta degli assegni familiari), a cui si aggiungono 103 servizi dell’Inail (consultazione Cud, richiesta bollettini) e molti dell’Agenzia delle Entrate. Ci sono poi sei Regioni già pronte con alcuni servizi locali: Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Marche e Toscana (con la possibilità di saldare tributi, mensa scolastica e ticket sanitari via web). Ma fanno sapere dall’Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, altre amministrazioni sarebbero pronte martedì ad annunciare la propria partenza. Tra i Comuni a fare da apripista sarà Firenze.

Le regole per l’attuazione dell’identità digitale sono state sottoscritte anche dal Garante della Privacy, proprio per assicurare la riservatezza. Con questo obiettivo sono stati disegnati tre livelli di sicurezza, a seconda del servizio. Al livello base serve solo il Pin unico (username e password), al secondo gradino si affianca una “one time password” (usa e getta, come quelle degli home banking), al terzo si aggiunge una sorta di “smart card”, un supporto fisico (è il caso di operazioni come il trasferimento di fondi o lo scambio di documenti con dati sensibili).

A un solo Pin si associa anche un unico link, un ‘bottone’ telematico contraddistinto da un logo, la sigla Spid in blu e bianco. Non sarà solo una questione di grafica, Agid ha lavorato affinché il sistema fosse semplice e accessibile per tutti i cittadini, partendo dal fatto che spesso i servizi digitali non vengono sfruttati proprio perché difficili e poco chiari. Il Governo sta anche lavorando a costruire un mega portale, un’interfaccia per tutta la P.a digitale e il progetto ha già un nome: Italia login. D’altra parte Spid è la punta di diamante di un nuovo corso in cui rientrano anche l’Anagrafe unica i pagamenti elettronici e il domicilio digitale.

Lo Spid arriva per raccomanda o per mail. Ma l’invio non sarà automatico, si deve fare richiesta al gestore dell’identità digitale: un’operatore dedicato, accreditato dalla P.a. e iscritto in un apposito albo (per ora Tim, Poste e Infocert). Per ottenere lo Spid occorre dare dati anagrafici: nome, cognome, sesso, luogo e data di nascita, codice fiscale, estremi del documento d’identità, mail, numero di cellulare. Tutto sarà poi sottoposto a verifica (a vista o per vie digitali). L’Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale che guida le operazioni, assicura che lo Spid é a costo zero (esclusa la “smart card”).

La prima password doveva essere rilasciata dopo l’estate e si puntava ad avere già 3 milioni di utenti a settembre dello scorso anno, poi c’è stato un rinvio. D’altra parte è stata necessaria una lunga fase di test per far sì che l’operazione fosse conclusa con tutte le rassicurazioni del caso. Marzo dovrebbe essere il mese giusto, vista la presentazione in calendario, annunciata dal ministro della P.A. Marianna Madia. Martedì è prevista una conferenza stampa a palazzo Vidoni con tutti i principali attori, tra gli altri, oltre al ministro, Antonio Samaritani (Agid), Tito Boeri (Inps), Marco Patuano (Tim) e Francesco Caio (Poste). L’intento è quello di accelerare per arrivare entro il 2017 ad avere tutti i servizi pubblici online.(dottnet)

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