Erice, 5-9 dicembre 2015. International school of epidemiology and preventive medicine «Giuseppe D’Alessandro»
La cultura italiana della prevenzione, in particolare di quella vaccinale, risulta ad oggi carente: ciò è avvalorato da diverse osservazioni, quale l’abbassamento delle coperture vaccinali (anche dei vaccini cosiddetti “obbligatori”) rilevato in questi ultimi anni, così come il fatto che nel nostro Paese la vaccinazione dell’adulto è praticamente assente; osservazione questa confermata da ricerche ad hoc e dalla bassissima adesione alle vaccinazioni raccomandate per gli operatori sanitari (che dovrebbero invece essere i primi a dare l’esempio).
Le cause sono varie e forse non tutte identificate: vanno da ragioni storico-sociali, a quelle organizzative e programmatiche del sistema vaccinale, alle carenze nella formazione dei futuri medici e di tutti gli operatori sanitari in tema di prevenzione primaria. Un altro motivo può essere un’insufficiente informazione da parte delle istituzioni e degli operatori sanitari, nonché una non adeguata comunicazione con la popolazione. Le informazioni sono importanti, perché trasmettono conoscenze oggi fortemente richieste (come quelle sulla sicurezza d’uso dei vaccini e sulle coperture vaccinali).
Un’adeguata comunicazione è altrettanto rilevante, perché dovrebbe coinvolgere i vari attori del sistema vaccinale, compresa la popolazione, dove è evidentemente necessario consolidare, se non creare, i presupposti di reciproca fiducia con le istituzioni sanitarie. Anche se molti sono gli eventi in cui viene trattato l’argomento “comunicazione”, il prossimo corso di Erice (Dicembre 2015) propone un passo oltre, coinvolgendo nella discussione (e nella comunicazione) tutti gli attori di cui sopra, in un momento in cui le problematiche in ambito di prevenzione vaccinale sono particolarmente sentite e ci si avvicina all’applicazione del prossimo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2016-2018.
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Programma Comunicare la vaccinazione
