Falsi certificati medici per inscenare incidenti, 25 indagati in Abruzzo

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falsi certificati medici

Il meccanismo prevedeva la presentazione all’assicurazione di finte denunce, spesso con la complicità di testimoni compiacenti e il supporto di falsi certificati medici. Nei guai anche un perito e due avvocati

Più di 30 falsi incidenti supportati da certificati medici falsificati, danni materiali simulati sui veicoli e decine di testimonianze false. E’ la truffa portata allo scoperto dalla polizia stradale della provincia di Chieti. Gli episodi, che risalgono a un periodo compreso tra il 2012 e il 2018, sono al centro di una complessa attività investigativa coordinata inizialmente dalla Procura di Chieti e poi trasferita, per competenza, ai magistrati di Pescara.

Le indagini hanno preso le mosse da una serie denunce presentate dalle compagnie di assicurazioni, insospettite da un aumento esponenziale di richieste di risarcimento danni, in seguito a incidenti che presentavano sin da subito poca chiarezza.

Il meccanismo consisteva nella presentazione all’assicurazione di una finta denuncia di incidente stradale, spesso con la complicità di falsi testimoni compiacenti.

L’incidente – come riporta il Messaggero – veniva simulato con autovetture intestate a prestanomi o, in alcuni casi, indicando targhe di autovetture prese a caso e quindi intestate a persone ignare di tutto.

La pratica passava poi passava in mano a un legale, che, avvalendosi di false testimonianze, presentava denuncia di sinistro riuscendo ad ottenere, in alcuni casi, notevoli risarcimenti. In alcuni casi si faceva ricorso anche a falsa documentazione medica, ottenuta alterando o falsificando certificati medici autentici.

Complici del sistema anche alcuni periti assicurativi che fornivano i “giusti consigli” per ottenere i risarcimenti dalle aziende assicuratrici.

In totale gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sono 25, tra cui anche un perito assicurativo e due avvocati, uno dei quali già radiato dall’albo. A loro viene contestata l’ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso.

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