Un traffico di farmaci anti-dolore, abusivamente prescritti e di fatto utilizzati come stupefacenti, è stato scoperto e sgominato a Cosenza dai carabinieri, che ieri hanno eseguito diverse misure cautelari nei confronti di otto persone e hanno disposto il sequestro preventivo per equivalente di circa 150mila euro a sei medici di base accusati di prescrizione abusiva di farmaci psicotropi e truffa al sistema sanitario nazionale.

Il sistema era a suo modo semplice: secondo gli investigatori, i medici di base redigevano false prescrizioni con le quali attestavano falsamente che i loro pazienti avessero diritto all’erogazione di farmaci oppiacei o morfina-farmaci, circostanza falsa, nota tanto al camice bianco come al sedicente paziente che lo istigava a commettere il falso, in alcuni case anche facendo ricorso alle minacce.

I sanitari, secondo quanto appurato dai militari dell’Arma, avevano piena consapevolezza della natura dei farmaci prescritti – prodotti come il Durogesic della Janssen-Cilag, o l’Actiq della Dompé – ma si piegavano alle richieste dei pazienti pur nella consapevolezza che il farmaco non era destinato alla cosiddetta “terapia del dolore”, ma serviva a soddisfare illecitamente esigenze derivanti dallo stato di tossicodipendenza. Per di più, il tutto avveniva a carico sei sistema sanitario nazionale.

A suscitare il sospetto dei carabinieri era stato lo strano incidente domestico di cui è rimasto vittima un bimbo di 2 anni, ricoverato per l’accidentale ingestione di Actiq. Preoccupato, il padre del bambino ha poi svelato ai carabinieri di non avere alcuna necessità di quel farmaco, divenuto per lui semplicemente un valido sostituto dell’eroina, e da lì è partita l’indagine

 

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui