Nel 2018 si registra il miglior risultato dal 2015. I consumi confermano come l’andamento del mercato dei farmaci di automedicazione sia strettamente collegato alla stagionalità

Torna a mostrare segnali di ripresa il mercato dei farmaci di automedicazione. Il 2018 si chiude confermando un buon trend, il migliore dal 2015. Secondo le elaborazioni di Assosalute su dati Iqvia, i fatturati, pari a quasi 2,5 miliardi di euro, sono in crescita del 2,7%. I consumi – poco più di 277 milioni di confezioni – restano invece sostanzialmente stabili, per quanto di segno negativo, rispetto al 2017 (-0,4%). Su tali dati pesa la maggiore diffusione delle sindromi influenzali e da raffreddamento nel corso della stagione influenzale 2017/2018.

I consumi confermano, quindi, come l’andamento del mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione sia comunque strettamente collegato, sul breve periodo, alla stagionalità. In generale, è influenzato dalla comparsa di specifici disturbi, mentre la spesa beneficia della variazione del mix di consumo verso nuovi prodotti e nuove confezioni.

Il mercato, tuttavia, risente strutturalmente della diversa propensione alla spesa out of pocket tra il Nord e il Sud del Paese. Così come della mancanza dell’allargamento dell’offerta a nuove aree terapeutiche e a principi attivi non ancora disponibili come farmaci OTC in Italia, a differenza di quanto avviene in molti altri Paesi europei.

La ripresa del settore italiano dei farmaci senza obbligo di ricetta, per il presidente di Assosalute Maurizio Chirieleison, “rende merito alle aziende del comparto che investono quotidianamente nell’innovazione dei dosaggi e delle formulazioni per migliorare costantemente il profilo di efficacia e sicurezza che caratterizza i farmaci di automedicazione”.

“I medicinali da banco sostengono la salute dei singoli e possono dare un contributo importante anche alla ridefinizione della governance farmaceutica e alla sostenibilità del Ssn. Per questo – aggiunge – resta fondamentale un allineamento del mercato dell’automedicazione italiano a quello europeo che permetterebbe, insieme ad azioni condivise di informazione ed educazione, a una corretta gestione della crescente autonomia in tema di salute e benessere di liberare risorse pubbliche. Ciò implica la valorizzazione economica, sociale e industriale del settore e delle caratteristiche distintive dei farmaci OTC rispetto agli altri prodotti per la salute presenti sul banco del farmacista, ma che farmaci non sono”.

 

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