La Commissione europea «riconosce le potenzialità imprenditoriali delle libere professioni» che diventano a tutti gli effetti destinatarie, al pari delle imprese, dei fondi comunitari.

Grazie all’Action Plan for Entrepreneurship 2014-2020 approvato dalla Commissione Europea, i liberi professionisti sono equiparati alle Pmi (Piccole e medie imprese) e quindi degni di accedere a bandi e a fondi per finanziare l’avvio del proprio studio o l’acquisto di attrezzature medicali, oppure accedere a interessanti progetti di formazione e inserimento occupazionale.

«Il cammino è stato lungo e non privo di ostacoli – dichiara il Presidente dell’AdEPP e dell’Enpam Alberto Oliveti – Dopo il riconoscimento a livello europeo, arriva anche nel nostro Paese l’atto ufficiale che afferma il valore sociale ed economico dei liberi professionisti. Stiamo parlando di oltre 2 milioni di persone che rappresentano il 15% del PIL nazionale, che quotidianamente danno un contributo decisivo allo sviluppo del nostro Paese, un impegno che non è mai venuto meno anche in questi anni di difficile congiuntura».

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Il comma approvato garantisce l’accesso ai Piani operativi regionali e nazionali del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), rientranti nella programmazione 2014/2020 che ammontano a diversi miliardi di euro. I liberi professionisti potranno fare domanda al pari delle Piccole e medie imprese poiché la legge di stabilità li equipara in quanto “esercenti attività economica,  a prescindere dalla forma giuridica rivestita”.

Il Regolamento Ue 1303/2013 aveva già chiarito che i liberi professionisti potevano avere accesso ai finanziamenti comunitari. In Italia tuttavia diverse regioni hanno continuato ad emanare bandi che contenevano condizioni (come ad esempio l’iscrizione ad una Camera di commercio) che di fatto escludevano i professionisti. Ora la legge di Stabilità li individua come destinatari a tutti gli effetti dei fondi europei stanziati fino al 2020. Il piano finanziario si coniugherà con altre due azioni: la semplificazione della normativa relativa alle professioni, attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni di settore; interventi per la formazione dei professionisti in modo da rendere più efficiente l’organizzazione degli studi e l’offerta dei servizi.

«La chiarificazione sul piano accesso ai fondi europei da parte dei liberi professionisti chiude un ciclo di impegno in cui Adepp è stata sicuramente protagonista – dichiara l’ex presidente AdEPP, Andrea Camporese – . Lo spazio economico internazionale, sempre più unificato, ci spinge ad essere all’altezza di una sfida che non dimentichi la grande storia delle professioni italiane e, allo stesso tempo, la declini nella modernità. Possiamo essere protagonisti, insieme al Governo e al Parlamento e ai colleghi degli altri Paesi, di un vero rilancio del valore intellettuale e materiale delle professioni».

«I nostri professionisti – sottolinea Oliveti – dovranno affrontare la globalizzazione dei mercati e della libera circolazione delle idee che sarà sancita con l’attuazione della tessera professionale europea. L’accesso ai finanziamenti comunitari potrà supportarli per perseguire la formazione, lo sviluppo tecnologico e professionale necessari per vincere la sfida. Ha fatto un passo decisivo a favore dei professionisti che sono già in forte sofferenza rispetto ai colleghi stranieri. La tassazione subita e, fino a ieri, l’impossibilità di accedere ai finanziamenti, li poneva infatti in una situazione di svantaggio concorrenziale».

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