La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non può essere applicata al furto di pinoli che non siano destinati al consumo
Al furto di pinoli che non siano destinati al consumo non può essere applicata la non punibilità per tenuità del fatto, lo ha deciso la Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 5970/2020.
Nel caso di specie si tratta del furto di 3,5 kg di pinoli, suddivisi in sacchetti di piccole dimensioni e stipati nel magazzino di un centro commerciale in attesa di essere venduti. L’importo totale dei pinoli rubati è pari ad Euro 181. I pinoli sono stati sottratti al loro proprietario per finalità diverse dal consumo, in regime di concorso, ovvero l’autore del reato non è una sola persona, ma sono due.
Il giudice di primo grado aveva condannato l’imputato, ai sensi dell’articolo 624 c.p. e aumentato per il concorso di persone ai sensi dell’articolo 110 c.p., a mesi sei di reclusione e a 154 euro di multa. La Corte di Appello aveva riformato la sentenza, con un esito più favorevole all’imputato, concedendo le attenuanti generiche e riducendo la pena da sei mesi a quattro e la multa a 103 euro.
L’imputato, tuttavia, ricorreva in Cassazione lamentando la mancata applicazione dell’articolo 131 bis c.p., che prevede la non punibilità.
Ai sensi dell’articolo 131 bis la non punibilità è contemplata nei casi in cui “per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale”.
La Corte di Cassazione ha, tuttavia, ritenuto di dover rigettare il ricorso dell’imputato. In particolare, la Suprema Corte ha chiarito che la valutazione inerente alla particolare tenuità sia molto complessa e debba tenere conto di molteplici fattori e che comunque stante il mancato consumo dei pinoli rubati e la destinazione degli stessi ad altri scopi oltre che il concorso con altra persona non fosse applicabile al caso di specie e andasse, pertanto, confermata la sentenza della Corte d’Appello.
Avv. Claudia Poscia
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