Il grande caldo di questa estate ha fatto registrare un amento del 15% degli accessi ai Pronto Soccorso. Il dato è stato riportato dal quotidiano di salute Adnkronos

L’emergenza è stata avvertita un po’ in tutte le regioni della penisola italiana, dal Nord al Sud. Ad esempio, soltanto nella giornata del 28 giugno scorso, la sala operativa della città metropolitana di Milano ha ricevuto 2.402 chiamate, ovvero il 60% in più della media di circa 1.500.

Lo stesso giorno, anche la centrale operativa di Laghi/Como ha registrato un aumento del 45% delle chiamate, quasi il 43% in più in quella di Pavia/Pianura e un più 36,7%, con 848 chiamate rispetto a una media di 620, in quella di Bergamo nella sola giornata del 29 giugno scorso. (dati riportati da L’eco di Bergamo)

Ma anche al Sud il caldo record ha provocato disagi sia nei Pronto Soccorsi, che negli interventi delle ambulanze per la continua richiesta di soccorsi.

Vi è poi un altro dato. Le chiamate al 118  per suicidi e tentativi di suicidi. “E’ un fenomeno ormai noto – ha affermato Adelina Ricciardelli, past president della Federazione italiana di medicina di emergenza-urgenza e delle catastrofi (Fimeuc) al quotidiano di salute che “nella fase di ‘svuotamento’ delle città vengano fuori i malesseri psicologici latenti e aumentino i tentativi di suicidio. Quando invece, la città è vuota crescono le chiamate per ansia, crisi di panico o per semplici richieste di consigli telefonici”.

Ad ogni modo la maggiore richiesta di pronto intervento proviene dalle persone anziane e dagli operai che lavorano nei cantieri all’aria aperta.

Ed infine, non mancano le chiamate “false” o le richieste di intervento prive di effettiva urgenza.

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