E’ il terzo decesso agli Spedali Civili nel giro di pochi giorni. La direzione sanitaria parla di morte dovuta a una grave infezione sistemica di origine ancora indeterminata, ma esclude una relazione con gli altri casi
Era ricoverato da un mese nel reparto di terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia. Il piccolo, nato prematuro lo scorso 4 dicembre, non ce l’ha fatta. Per la Direzione sanitaria, il decesso è da attribuire “a una grave infezione sistemica, sepsi, di origine ancora indeterminata, nonostante i molteplici esami microbiologici eseguiti”. L’evento “merita pertanto chiarezza, e sarà oggetto di indagine da parte delle Autorità competenti, con la piena collaborazione dell’ospedale”.
Per il nosocomio del capoluogo di provincia lombardo si tratta del terzo decesso di un neonato registrato nel giro di pochi giorni. Circostanza che ha spinto il Ministro Giulia Grillo a intervenire inviando presso la struttura gli ispettori del dicastero della Salute.
“È necessario fare chiarezza per capire se ci sia correlazione tra i diversi casi – sottolinea la titolare del dicastero di Lungotevere Ripa -. Dobbiamo capire cosa ha portato alla morte di questi piccolissimi pazienti in pochi giorni. Lo dobbiamo a questi bambini che non hanno fatto in tempo ad affacciarsi alla vita, ai loro familiari che abbraccio in questo momento di dolore, e anche a chi lavora con impegno e serietà ogni giorno in una struttura eccellente com’è l’ospedale bresciano”.
I vertici della struttura escludono una relazione tra i tre eventi.
“I quadri clinici – spiegano in una nota – rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati”. La struttura esclude, dunque, che “le circostanze siano da ricondurre a un focolaio infettivo epidemico”.
La famiglia del piccolo chiede che sia fatta piena luce sul caso. “Vogliamo la verità – ha dichiarto la mamma del piccolo -. Non attacchiamo nessuno ma vogliamo capire come sia accaduto”. Le prime risposte potrebbero arrivare dall’autopsia della piccola salma, prevista nelle prossime ore.
Già la scorsa estate la Procura di Brescia aveva aperto un’indagine sul reparto di terapia intensiva neonatale del nosocomio bresciano. Nello specifico, sedici medici risultano tuttora indagati per omicidio colposo dopo la morte di un altro neonato, stroncato in quel caso dal batterio serratia marcescens.
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