L’operatore sanitario era di turno al triage e sarebbe stato aggredito, riportando gravi lesioni al volto, a fronte della richiesta all’accompagnatrice dell’utente di uscire e aspettare in sala d’attesa

“Condanniamo con fermezza l’atto di violenza nei confronti di un infermiere del Pronto Soccorso di Cuorgnè che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha subito gravi lesioni al volto da parte di un utente che stava assistendo”. E’ la presa di posizione del Direttore generale della Asl Torino 4 in seguito all’episodio che ha visto un paziente malmenare un operatore sanitario.

L’uomo, in base alle prime ricostruzioni riportate dagli organi di stampa locale, sarebbe giunto nel nosocomio con i sintomi sospetti di un contagio da Coronavirus. Avrebbe preteso di entrare nel reparto senza prima passare dalla stanza di isolamento dove sarebbe stato trattato come sospetto paziente Covid. Inoltre, in violazione delle regole che impediscono l’accesso agli accompagnatori, si sarebbe presentato in Pronto soccorso con la compagna.

L’infermiere era di turno al triage e sarebbe stato aggredito proprio a fronte della richiesta all’accompagnatrice  di uscire e aspettare in sala d’attesa. 

“Da parte nostra – si legge in una nota della Asl – lavoriamo continuamente per fronteggiare il problema della violenza nei confronti dei nostri operatori, agendo su più fronti in modo sistematico. In questi anni abbiamo identificato i fattori di rischio per la sicurezza del personale ospedaliero e attuato le opportune strategie preventive, che vanno dalla definizione di disposizioni sulla chiusura serale dei reparti e sulla chiusura notturna degli accessi ai presidi ospedalieri a misure di tipo tecnologico, come l’installazione di ulteriori citofoni per l’accesso regolato nei reparti fuori dagli orari di visita e di ulteriori dispositivi di videosorveglianza.

“E’ comunque chiaro che tutto ciò che si può mettere in atto per fronteggiare il problema della violenza nei confronti degli operatori non può evitare che si manifestino singoli comportamenti violenti nei confronti degli operatori stessi, che, ribadisco con determinazione, non sono permessi né tollerati”.

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