La Commissione di verifica istituita dall’ATS, a conclusione dell’inchiesta regionale avviata dopo la morte dei tre bimbi, parla di “successione di casi sporadici”

Una tragica “sequenza di eventi”. Questa la conclusione cui è pervenuta l’inchiesta regionale  sui decessi avvenuti a inizio anno presso la Terapia Intensiva Neonatale degli Spedali Civili di Brescia. Tre neonati avevano perso la vita nel giro di pochi giorni facendo scattare l’allarme per una possibile epidemia, come quella provocata dal batterio serratia marcescens pochi mesi prima, nell’estate 2018, nello stesso reparto.

Secondo la Commissione di verifica istituita dall’ATS di Brescia su mandato della Regione Lombardia, invece, non ci sarebbe alcuna correlazione tra le morti. Quanto avvenuto si configura come “una successione di casi sporadici non correlati fra loro né dal punto di vista clinico né da quello epidemiologico”.

Lo ha comunicato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, illustrando l’esito delle “accurate e approfondite analisi degli esperti”.

“Ci siamo trovati di fronte a questi drammatici eventi – ha affermato l’esponente della Giunta lombarda – e il mio pensiero è stato da subito rivolto alle famiglie dei bambini nati prematuri o con patologie gravi congenite, e purtroppo deceduti. Era tuttavia necessario fare chiarezza e valutare la situazione con un team specializzato e multi professionale. I commissari hanno acquisito le cartelle cliniche e tutta la documentazione necessaria”.

Dall’analisi – spiega Gallera – “emerge in modo evidente che l’iter diagnostico terapeutico messo in atto sia stato corretto e adeguato. Questo conferma la validità e le capacità d’azione anche di fronte all’emergenza dei professionisti e degli operatori dell’Asst di Brescia”.

Per il direttore generale dell’ATS bresciana, Carlo Sileo, la Commissione ha evidenziato che “ogni qualvolta i neonati prematuri hanno presentato segni o sintomi suggestivi di mutamento del quadro clinico sono state adottate scelte diagnostiche e terapeutiche appropriate e tempestive”.

L’esame delle procedure avrebbe quindi sancito la “consolidata attitudine al monitoraggio degli indicatori correlato alle pratiche igienico assistenziali”. La documentazione sarà ora trasmessa all’Autorità Giudiziaria nell’ottica di una positiva e trasparente collaborazione.

 

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