Eseguita a Pisa dal dott. Marco Fantozzi la prima operazione per eliminare la presbiopia con una tecnica innovativa che utilizza il laser a fetmosecondi

La chirurgia oculare italiana è protagonista di un primato mondiale. Un’équipe “tricolore”, infatti, ha eseguito il primo intervento per eliminare la presbiopia con il laser a femtosecondi, un’unità di misura del tempo, pari ad un milionesimo di miliardesimo di secondo.

L’operazione è stata eseguita presso la Casa di cura San Rossore di Pisa dal dott. Marco Fantozzi, medico chirurgo oculista specialista in chirurgia del segmento anteriore e chirurgia laser per la correzione dei difetti visivi.

Il dott. Fantozzi, in Italia, è precursore nell’utilizzo del laser a femtosecondi e con il suo team ha un’esperienza nel settore della chirurgia refrattiva.

Responsabile Civile lo ha sentito per conoscere qualcosa in più di questo intervento innovativo, che offre vantaggi ai pazienti e apre una nuova strada nella cura dei difetti ottici.

Dott. Fantozzi, come funziona il laser a fetmosecondi e in cosa si differenzia dalla chirurgia intraoculare?

Dott. Marco Fantozzi
Dott. Marco Fantozzi

Il laser a fetmosecondi è un laser che taglia la cornea con una precisione infinitesimale. È un laser a infrarossi e quindi crea un taglio, una tasca all’interno della cornea che serve per tantissimi tipi di interventi, essenzialmente in chirurgia refrattiva, in chirurgia corneale vera e propria per curare il cheratocono, oppure per un taglio ultra preciso per il trapianto di cornea. Si differenzia dalla chirurgia intraoculare per la “profondità” dell’intervento. Per la miopia elevata di solito si usa la chirurgia intraoculare. Vengono per esempio impiantate delle lenti all’interno dell’occhio, o sopra l’iride o sopra il cristallino che correggono la miopia. Sono interventi all’interno dell’occhio. Il laser a femtosecondi invece si usa sulla cornea, quindi sulla superficie dell’occhio. Sono due filosofie diverse. Una opera dall’interno, l’altra dall’esterno.

Parliamo del caso specifico della cura della presbiopia. Quali le caratteristiche della lente?

Non esiste una prevenzione per la presbiopia, perché è un processo d’invecchiamento naturale e fisiologico dovuto al passare del tempo che interessa tutti noi. Il laser a fetmosecondi si applica in tutte le patologie, per la sua estrema precisione. Sulla presbiopia è una cosa diversa, si crea una tasca per la lente. L’intervento avviene in anestesia topica, con una goccia di collirio e ha una durata di una decina di minuti. La novità di questo ultimo laser è la precisione molto più sofisticata rispetto agli altri; permette di inserire la lente senza che questa faccia pieghe. La lente inserita è di 3 millimetri di diametro e 15 micron di spessore, è completamente trasparente e ha un addizionale da vicino, permettendo dunque di recuperare la vista da vicino una volta impiantata.

Cosa si intende per “reversibilità” dell’intervento?

Iniziamo a precisare che l’intervento viene eseguito su un occhio solo, quello non dominante, l’occhio cioè che comanda la visione da vicino; la reversibilità sta nel fatto che se il paziente non tollera questo tipo di visione nuova che si chiama “smart on a vision” la lente può essere estratta e si ha una completa restitutio ad integrum della vista precedente, quindi non si creano danni. L’intervento è altresì ripetibile; è possibile sostituire la lente inserita con una più adatta. Per il post operatorio non occorre nessuna degenza, solo l’applicazione di alcuni colliri.

Ci sono dei parametri per essere sottoposti a questo tipo di intervento?

L’intervento non è adatto a tutte le persone ma va valutato attentamente. È necessaria un’attenta visita pre-operatoria durante la quale può essere giudicata la più o meno idoneità del paziente all’intervento. Parametri di riferimento per l’autorizzazione a procedere sono ad esempio lo spessore corneale, il diametro della pupilla, la dominanza. Parametri che solo l’oculista può determinare. Non ci devono essere patologie oculari come glaucomi e innanzitutto anche lo stato di salute generale del paziente deve essere idoneo all’intervento. Consideriamo anche l’assunzione di farmaci, la presenza di diabete e altre variabili. Io e la mia equipe ci preoccupiamo della visita e diamo il nulla osta per l’intervento.

Quali le prospettive per questo nuovo laser?

Personalmente ho già eseguito 350 interventi con il precedente laser; questo è il primo caso con il nuovo modello del quale non si era trovato il modo di utilizzo. La lente già esisteva e l’ho impiantata anche con gli altri laser, ma il livello di precisione non era lo stesso e i risultati non erano eccellenti come in questo primo caso che va comunque valutato nel tempo. Ovviamente saranno indispensabili studi su un numero maggiore di pazienti per consolidare l’impianto delle lenti usando tale laser.

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1 commento

  1. vorrei tornare dal dott Marco Fantozzi
    gia operato nel lontano 2006 indralasik .dopo 13 anni vorrei ancora un intervento chirurgico x correzzione di entrambi gli occhi.
    la prego di contattarmi.

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