Lo affermano i dati per il 2015 dell’European Center for Diseases Control (Ecdc) per la giornata europea per l’attenzione agli antibiotici oggi a Bruxelles. L’Italia è in vetta alla classifica per batteri resistenti agli antibiotici in Europa, con quasi tutte le specie che proliferano, effetto diretto dell’uso sconsiderato di questi farmaci.
Peggiore l’Italia: con il batterio endemico, due anni fa, e conferma il primato, che detiene per quasi tutti gli altri batteri monitorati dall’Ecdc. Nel caso dell’Escherichia Coli, uno dei più diffusi, il nostro paese aveva nel 2011 meno del 25% di, mentre ora è entrato nella fascia più alta, quella tra il 25 e il 50%. Per gli acinetobacter, una delle cause delle infezioni ospedaliere, siamo ormai sopra il 50%, mentre per il ‘famoso’ staffilococco aureo resistente alla meticillina (mrsa) siamo nella fascia 25-50%, battuti solo dalla Romania. Percentuali molto alte, tra il 25 e il 50%, si trovano anche per Klebsiella pneumoniae, una delle cause principali delle infezioni urinarie.
Intanto mercoledì 18 novembre il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, professor Walter Ricciardi, terrà una lettura dal titolo “Antibioticoresistenza: emergenza mondiale” presso il Policlinico universitario “A. Gemelli”, diretto dal professor Gabriele Sganga, con la collaborazione del Servizio di Igiene Ospedaliera del Gemelli.
Coinvolti specialisti chirurghi, ma anche microbiologi, infettivologi, internisti, farmacologi clinici, radiologi tutti impegnati a contrastare le infezioni in chirurgia. Tale tema è affrontato da un punto di vista clinico, identificando l’impatto sull’organizzazione economica e sanitaria, approfondendo le basi fisiopatologiche del processo settico, fornendo gli strumenti per una efficiente prevenzione, per una pronta e accurata diagnosi, per una efficace cura delle infezioni chirurgiche.
“La Giornata Europea degli Antibiotici – anticipa Gabriele Sganga, direttore del Master e docente dell’Istituto di Clinica Chirurgica all’Università Cattolica di Roma – è un’iniziativa comunitaria di sanità pubblica e ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla incipiente minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici soprattutto per la cura dei pazienti più fragili all’interno dei reparti ospedalieri, nonché sull’uso prudente degli antibiotici stessi.