Un emendamento alla Manovra approvato in Commissione bilancio al Senato prevede un contributo fino a 400 euro per l’acquisto di latte artificiale a beneficio delle neomamme affette da condizioni patologiche che impediscono la pratica naturale dell’allattamento
In arrivo un bonus per l’acquisto del latte artificiale per le mamme che non possono allattare. La misura è prevista da un emendamento alla Manovra presentato dal Movimento 5 Stelle e approvato ieri in Commissione Bilancio al Senato recante ‘Disposizioni per l’acquisto di sostituti del latte materno’.
Il testo prevede che, al fine di garantire l’erogazione di un contributo per l’acquisto di latte materno per le donne affette da condizioni patologiche che impediscono la pratica naturale dell’allattamento, è istituito presso il Ministero della Salute un apposito fondo.
Il sussidio potrà arrivare fino a 400 euro l’anno, con erogazione fino al sesto mese di vita del neonato. La dotazione finanziaria sarà pari a 2 milioni di euro per il 2020 e 5 milioni per il 2021.
Spetterà al Ministero della Salute, di concerto con il dicastero dell’Economia e delle Finanze, emanare un decreto entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, quindi marzo, che stabilisca le misure attuative del bonus latte. In particolare, il provvedimento dovrà individuare le condizioni patologiche, compresi i casi di ipogalattia e agalattia materna, e le modalità per beneficiare del contributo, nonché i requisiti economici per accedere all’agevolazione.
“Da pediatra – ha commentato il senatore Raffaele Mautone, primo firmatario dell’emendamento – ho fatto della promozione dell’allattamento al seno una delle mie battaglie politiche”.
“Ma le mamme che sono affette da condizioni patologiche che impediscono di allattare devono essere aiutate”.
Sulla stessa line il Viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Le donne che per problemi patologici non riescono ad allattare – ha affermato – non solo devono affrontare un problema di salute durante un momento particolare della loro vita, ma sono anche costrette a spendere cifre non indifferenti per il latte artificiale”.
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