Dopo 15 anni vengono approvati i nuovi Livelli essenziali di assistenza. Soddisfazione dal Ministero, ma non mancano le critiche da parte delle Associazioni

La Conferenza delle Regioni ha dato il via libera ieri ai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), aggiornati dopo 15 anni dalla loro entrata in vigore. A confermarlo lo stesso presidente della Conferenza, Stefano Bonaccini: ”Abbiamo raggiunto l’accordo all’unanimità, rassicuriamo quindi per quel che riguarda le risorse per il 2016 le Regioni. Ora va fatta una valutazione in sede tecnica per valutare quel che potrà servire per il 2017”.

Non si tratta quindi di un’approvazione piena; l’ok delle Regioni prevede delle condizioni per quanto riguarda la copertura finanziaria. “Chiediamo di dare mandato alla Commissione prevista già dalla Legge di Stabilità – spiega Sergio Venturi, coordinatore vicario della Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni – di fare una verifica sul campo sul costo effettivo dei nuovi Lea, in modo che da qui al 30 novembre siamo in grado di quantificare le risorse che serviranno per il 2017. C’è da fare cioè un lavoro di riquantificazione per il 2017, mentre per il 2016 non ci sono problemi”.

Il si delle Regioni arriva a pochi giorni dal sollecito del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha accolto con grande soddisfazione la notizia. “Una grande giornata per la sanità italiana – ha commentato il Ministro – Nuovi Lea dopo 15 anni, nuovo nomenclatore protesi e ausili dopo 17, piano vaccini approvato”. I Lea, ovvero le prestazioni erogate ai cittadini dal nostro Ssn gratuitamente o mediante pagamento del ticket, comprendono infatti anche il nuovo Piano vaccinale 2014-16, con uno stanziamento previsto di 200 mln.

Tra le principali novità dei Lea aggiornati, come già annunciato dalla stessa Lorenzin, dovrebbero entrare nelle lista delle prestazioni erogate dal Ssn l’epidurale per il parto indolore, i trattamenti per la fecondazione assistita omologa ed eterologa, le cure per l’endometriosi, per la ludopatia, le indagini cliniche per la diagnosi della celiachia, i trattamenti per alcune malattie croniche, per oltre 100 nuove malattie rare e l’adroterapia oncologica, ovvero il trattamento dei tumori mediante l’impiego di protoni e ioni carbonio.

Affinché i nuovi Lea vengano finalmente alla luce ora manca solo l’approvazione finale da parte del Mef. Su tale aspetto arriva l’invito alla prudenza da parte dell’Associazione Luca Coscioni che saluta positivamente l’assenso delle Regioni i nuovi Lea ma sottolinea come non si abbia ancora notizia di un altro assenso, quello della Ragioneria Generale dello Stato che “ha bloccato i LEA dal 2008 (quando il rinnovo sembrava ormai cosa fatta) negando la famosa ‘bollinatura’, cioè il via libera alle forme di copertura”. “Dal 2001 – sostiene l’Associazione – il gioco delle tre carte (Ministero-Regioni-Ragioneria Generale) ha tenuto in scacco i diritti di salute dei cittadini: dopo 15 anni ci auguriamo che sia venuto il momento di abbandonarlo”.

Dubbi anche da parte del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva secondo cui il via libera delle Regioni ai nuovi Lea sembra dettato più dalla paura di perdere gli 800 milioni vincolati dall’ultima Legge di Stabilità, che non da una piena condivisione del testo. “Su quest’ultimo – spiega il coordinatore nazionale Tonino Aceti – le Regioni hanno posto una vera e propria condizione, e cioè la quantificazione effettiva dei costi, ad oggi solo stime, da parte della Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea, oltre che una possibile revisione delle prestazioni, entro il 30 novembre”. “E stando ai tempi dell’iter previsti – continua Aceti – i nuovi Lea potrebbero forse essere erogati concretamente ai cittadini solo a fine 2016. In altre parole mentre le Regioni potrebbero incassare nel 2016 tutti gli 800 milioni, i cittadini incasseranno i nuovi Lea solo a fine anno, forse”.

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